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Madeinadd, la via più diretta per implementare la stampa 3D

Intervista esclusiva con Gerardo Di Filippo, CEO della società nata per seguire tutte le fasi del design e re-design di prodotti per l’additive manufacturing

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Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Gerardo Di Filippo, CEO di Madeinadd, nata con l’obiettivo di avvicinare le aziende all’utilizzo della stampa 3D. L’offerta unica di Madeinadd si basa su di una piattaforma digitale evoluta per gestire i servizi di stampa e post-processing, accompagnata da un servizio di advisory ingegneristico avanzato per supportare i clienti in progetti più complessi, quali il redesign o il “change with additive”.

Madeinadd prende vita da un progetto di Corporate Venture Building di CDP Venture Capital, a cui si sono aggiunti importanti partner industriali come Punch Torino e Mimete (Gruppo Fomas). “Si è scelto di investire in una piattaforma digitale per la manifattura additiva, che è un settore in cui l’Italia è relativamente più indietro rispetto ad altri paesi” ha dichiarato Di Filippo.

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Il CEO Gerardo Di Filippo

Gerardo è ingegnere e ha circa 20 anni di esperienza lavorativa. “Ho iniziato nel settore dell’Information Technology e poi mi sono spostato nel settore della consulenza direzionale, esperienza che mi ha dato la possibilità di partecipare a progetti complessi di creazione e trasformazione aziendali.

Gli ultimi dieci anni li ho passati in Amazon, in cui ho avuto l’opportunità di creare due start-up, ed in particolare nella mia ultima esperienza ho lanciato il mercato B2B per l’Italia. Una costante della mia esperienza è stata quindi quella di lavorare in progetti B2B, e le mie scelte lavorative sono state sempre guidate da scegliere delle opportunità che mettessero il cliente al centro, e dove potessi creare innovazione. Ho scelto di unirmi a questo progetto perché porta con sé una forte componente innovativa e tecnologica. La nostra mission è quella di cambiare il modo in cui il cliente tradizionale si approccia all’additive, rompendo il classico paradigma make vs buy e accompagnandoli nella scelta della soluzione più opportuna attraverso un ecosistema digitale avanzato ed un servizio di advisory ingegneristico che possa supportare i clienti nei progetti più complessi”.

Ecosistema digitale

In sintesi, Madeinadd ha sviluppato un ecosistema digitale di manifattura additiva che ha l’obiettivo di fornire ad aziende di qualsiasi dimensione i servizi necessari per accelerare la transizione industriale italiana verso una manifattura 4.0:

  • Advisory digitale: tecnologie e professionisti a disposizione del cliente
  • Design for Additive: i componenti riprogettati e/o disegnati da zero per la stampa additiva laddove necessario
  • Stampa 3D: lavorazione meccanica post-processo, controllo qualità, testing validazione e spedizione del prodotto finito (con tutte le tecnologie additive a disposizione e su tutti i materiali, metallo, polimeri e resine).

Il portfolio di offerta continuerà ad evolversi nel breve termine attraverso l’introduzione di servizi di e-learning, screening dei componenti per la creazione di soluzioni digitali customer tailored e miglioramento della user experience grazie alle più avanzate tecnologie digitali.

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Madeinadd si distingue quindi dagli altri servizi di stampa online per l’approccio “customer oriented” che si propone di ascoltare necessità e requisiti funzionali dei componenti del cliente per tradurli in un ventaglio di soluzioni fitting a livello di design, manufacturing e validazione costruendo, all’interno del proprio eco-sistema, supply chain specifiche per ogni progetto. Questo è possibile grazie ad un portafoglio di soluzioni ampio e agnostico alla tecnologia/materiale, che consnete di partire dai bisogni reali dei clienti e non dalle soluzioni che noi possiamo offrire.

Redesign for Additive Manufacturing

“Madeinadd ha costruito il suo core ingegneristico specializzato che la pone sul mercato come una capocommessa digitale, attenta ai requisiti ed al lifecycle dei componenti. Il nostro spirito è quello di supportare il cliente in un’ottica ‘end to end’ e ‘Think for Additive’: dalla definizione dei requisiti, alla validazione dell’additive come tecnologia più opportuna, alla creazione del disegno from scratch quando necessario o il ridisegno in ottica additive manufacturing, all’identificazione del materiale e della tecnologia più opportuna, all’esecuzione del progetto fino alla validazione finale” dice Gerardo.

La competenza di progettazione avanzata per Additive, perciò, gioca un ruolo centrale sia nella gestione di metodologie CAD/CAE innovative e complesse da parte di Madeinadd sia per il successo finale lato cliente nell’ottenere vantaggi economici, come la riduzione del costo componente, e funzionali al di là dello status quo della progettazione tradizionale.

Le metodologie gestite da Madeinadd sono molteplici e complete: progettazione “from scratch”, ottimizzazione topologica, field driven design, ottimizzazioni CAE avanzate sia strutturali che fluidodinamiche. Il nostro team di Ingegneri è in grado di consigliare al cliente, sulla base degli obiettivi finali, il flusso e la profondità progettuale più fitting ed eseguirne il progetto.

Di Filippo ci spiega meglio vantaggi che Madeinadd è in grado di offrire anche dal punto di vista del processo di manifattura additiva: “L’agnosticità tecnologica e la possibilità di ampliare e strutturare la capacità produttiva “on demand” sono sicuramente due temi di rilievo. Mettiamo a disposizione una piattaforma digitale avanzata, che noi chiamiamo ‘ecosistema’, che permette ai clienti (e a tendere anche ai partner) di interagire in maniera molto veloce e diretta ed è in grado di elaborare anche input complessi nell’ottica di fornire la soluzione migliore per il cliente. È una piattaforma ‘aperta’ che permette quindi potenzialmente di essere integrata con i software aziendali (esempio ERP)”.

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“È di primaria importanza inoltre la funzionalità di costruire la supply chain completa ed integrata verticalmente per ogni singolo componente e sostanzialmente in tempo reale. Ci aspettiamo che oltre a tutte le tecnologie già industrializzate, via via saranno rese disponibili tecnologie innovative che legheranno quindi un nuovo modo di produrre ad un nuovo modo di “acquistare” manifattura ed ingegneria ‘as a service’. Non trascurabile è anche l’aspetto relativo all’ottimizzazione dei design con specificità su materiale e processo produttivo selezionato per cogliere pienamente i vantaggi economici e funzionali dischiusi delle tecnologie avanzate rispetto alle tradizionali”.

Il ruolo di CDP Venture Capital, Mimete e Punch 

CDP VC ha deciso di sviluppare l’iniziativa attraverso il fondo Boost Innovation, che si occupa di Corporate Venture Building, ovvero co-creazione di nuove venture in partnership con le corporate. In particolare, ha investito nella manifattura additiva in quanto settore ad alta componente innovativa la cui diffusione in Italia è più limitata rispetto ad altri paesi. Punch Torino e Mimete sono dei partner industriali oltre che finanziatori, con contributo di know-how sul progetto.

Nello specifico PUNCH Torino, parte del Gruppo Dumarey (conosciuto come Gruppo PUNCH fino poco tempo fa), da anni ha sviluppato al suo interno un dipartimento dedicato all’additive, ed in particolare al design for additive, acquisendo delle competenze specifiche che in parte sono state utilizzate per il set-up del progetto.

MIMETE, azienda appartenente al Gruppo FOMAS, che già opera nella manifattura additiva attraverso la produzione di polveri metalliche, ha contribuito al progetto grazie alle sue esperienze nel mercato additivo e alle competenze in campo metallurgico.

“Inventa. Migliora. Accelera”

Madeinadd si rivolge ad una ampia platea di aziende: da un lato coloro le quali hanno sperimentato barriere all’adozione delle tecnologie AM (o che non hanno ancora avuto l’opportunità di verificarne i vantaggi), con nuovo approccio che facilita la scelta di materiali e tecnologie per la “costificazione” e la fabbricazione dei singoli componenti. Dall’altro grazie ai servizi di ingegneria e di advisory avanzati, alle realtà strutturate che devono affrontare valutazioni rapide su un gran numero di componenti e/o desiderano sviluppare applicazioni completamente nuove con approccio “design driven”. “Il nostro slogan è infatti: Inventa. Migliora. Accelera. E credo riassuma bene questi punti”.

Un aspetto interessante da chiedersi è se esiste una tipologia di cliente e partner ideale per Madeinadd,

Gerardo risponde così: “Come dicevo l’universo di imprese alle quali ci rivolgiamo è molto ampio, ma se consideriamo il tessuto industriale europeo, ed in particolare italiano, la PMI manifatturiera, con alti tassi di customizzazione, può beneficiare di un servizio di engineering e manufacturing in outsourcing semplificato dall’interfaccia digitale, reso più accessibile grazie al Design for additive via via sempre più automatizzato ed una preventivazione e determinazione di lead time precise e velocissime. In sintesi, potremmo dire che Madeinadd tende ad unire i vantaggi dell’outsourcing con quelli della produzione in house minimizzando i rischi di entrambi gli approcci”.

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“La parola partner è ampia ma nel modello di business di Madeinadd l’ecosistema è il fulcro della nostra value proposition. Se da un lato noi siamo in grado di catturare extra-capacità produttiva di macchinari e capabilities di terze parti, dall’altro stiamo strutturando una serie di servizi utili all’ecosistema stesso per semplificare la gestione delle commesse, migliorare gli standard di qualità ed incrementarne l’efficienza”, continua Di Filippo. “Inoltre, Madeinadd è un acceleratore anche per la diffusione di nuove tecnologie AM che possono sfruttare la nostra piattaforma come canale per diffondersi nel mercato più rapidamente, incontrando più facilmente la domanda; penso al più recente Binder Jetting, o LFAM o a manifattura additiva con materiali del tutto nuovi nel panorama AM come legno, ceramica, vetro e perché no food, biostrutture o materiali per le costruzioni”.

Abbiamo chiesto a Gerardo su quali settori industriali si sentono più focalizzati e il motivo di questa scelta, lui risponde che “Ci sono alcuni settori dove l’additive ha già un livello abbastanza alto di adoption, come ad esempio l’automotive, che è anche il settore di riferimento di una delle aziende fondatrici, che quindi è naturalmente uno sbocco per noi, oppure altri settori come aerospazio e energia; tuttavia, non possiamo trascurare tutti i settori emergenti da un punto di vista 3D printing, quindi il packaging, il settore ferroviario, quello del lusso e del ‘wearable’ più in generale. Ripeto che l’ampiezza e profondità di Madeinadd è tale da poter virtualmente rivolgersi a qualsiasi impresa che necessiti di un oggetto”.

A che punto è la stampa 3D?

Durante la nostra chiacchierata siamo entrati nell’argomento dello stato attuale della stampa 3D a livello globale e di come accelerarne adozione e utilizzo. “Il settore AM ha avuto una crescita costante negli ultimi anni i dati ci dicono che nel 2022 è cresciuto ancora del 19.5% rispetto all’anno precedente [un trend confermato anche dai dati di VoxelMatters Research, ndr], con crescita abbastanza uniforme tra prodotti e servizi connessi. Allo stesso tempo il mercato ha mostrato alcune incertezze, con il valore delle aziende AM quotate in borsa andare giù nel 2022, guidato sia da possibili incertezze sul potenziale di crescita a lungo termine del settore che da fattori esogeni come l’aumento dei tassi di interesse”.

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“D’altra parte, continuiamo a vedere un grosso focus su spese di ricerca e sviluppo, con una media del 30% del fatturato investito in R&D, un dato molto più alto rispetto ad altri settori, che fa ben sperare per la crescita del settore a lungo termine. Gli investimenti saranno chiave per guidare la crescita a lungo termine del settore, perché renderanno l’additive sempre più competitivo rispetto alla manifattura tradizionale, sia in termini di ampliamento dei casi pratici di applicazione, sia consentendo di alzare il famoso punto di break-even a partire dal quale teoricamente non converrebbe produrre in additive rispetto alle tecnologie sottrattive. Non bisogna dimenticare però che per riuscire a sfruttare il massimo potenziale offerto dalle tecnologie additive, bisogna iniziare ad includere la possibilità dell’additive all’inizio del processo produttivo, e quindi iniziare a pensare per additive (‘think for additive’ come dicevo prima), e questo richiederà un tempo più lungo visto che comporta un cambio nel modo di lavoro”.

E se andiamo a ristringere il nostro focus sull’Italia Di Filippo aggiunge: “Le considerazioni per l’Italia sono simili a quelle fatte a livello globale. Nello specifico, sappiamo che l’adoption dell’additive è più indietro in Italia rispetto a paesi limitrofi. D’altro canto, però abbiamo delle realtà molto avanzate da un punto di vista tecnologico che stanno introducendo delle novità importanti nel settore, e da un recente report dell’Ufficio Europeo Brevetti sappiamo che l’Italia si posiziona al sesto posto europeo per numeri di brevetti depositati. E abbiamo anche una capacità produttiva molto elevata che in questo momento probabilmente è sottoutilizzata. Sappiamo anche che l’Italia è il secondo paese Europeo per macchinari 3D installati dietro solo alla Germania. Tra i fattori bloccanti specifici che stiamo riscontrando parlando con i nostri clienti, c’è anche il tema della formazione interna, molte aziende non dispongono di personale interno qualificato per poter sfruttare appieno le potenzialità della manifattura additiva”.

Infine, torniamo a parlare di Madeinadd e agli obiettivi che questa interessante realtà si è posta a breve e medio termine: “Come dicevo prima, il nostro obiettivo è quello di supportare i clienti facilitando l’adozione dell’additive manufacturing favorendo quindi tutta una serie di benefici in termini di riduzione costi di processo e di prodotto, aumento di qualità di produzione e varietà grazie alla capacità dell’additive di produrre geometrie complesse a costo ridotto, digitalizzazione della supply chain e abilitazione di manifattura distribuita. E lo vogliamo fare grazie ad un’offerta che si fonda su un ecosistema digitale avanzato, un supporto qualificato di advisory ingegneristico e un servizio di learning e accompagnamento all’additive. Oltre a supportare i nostri clienti nello specifico, vorremmo dare un contributo più importante a livello di sistema, aiutando quindi nella crescita anche i nostri partner tecnologici” conclude Di Filippo.

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Andrea Gambini

Mi piace leggere e scrivere da sempre. Ho iniziato a lavorare in redazione come giornalista sportivo nel 2008, poi la passione per il giornalismo e per il mondo della comunicazione in generale, mi ha permesso di ampliare notevolmente i miei interessi, arrivando negli anni a collaborare con le più svariate testate giornalistiche online. Mi sono poi avvicinato alla stampa 3D, colpito dalle grandissime potenzialità di questa nuova tecnologia, che giorno dopo giorno mi hanno spinto a informarmi sempre più su quella che considero una vera rivoluzione che si farà presto sentire in tantissimi campi della nostra vita quotidiana.

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