HP entra con Selltek nel mondo del 3D printing: vi sveliamo processi e costi

Come promesso due anni fa il momento è arrivato per per l’entrata diretta di HP nel mondo della stampa 3D. In Italia la multinazionale americana, che domina il mercato da $100 miliardi della stampa 2 digitale di grande formato, ha scelto Selltek come suo partner ufficiale per la distribuzione.
Con la tecnologia Multi Jet Fusion, basata sul sistema Thermal Ink Jet, HP propone un approccio al materiale di stampa per superfici e non in modo puntiforme. Oggi questo significa al possibilità di stampare a una velocità pari a 10 volte quelle delle stampanti SLS e soprattutto di ottenere superfici più lisce e componenti più solidi e resistenti. L’obiettivo però è il controllo del materiale a livello di singolo voxel (Il voxel è l’equivalente di un pixel nel mondo del 3D).
In un futuro prossimo, infatti, la tecnologia MJF permetterà di impiegare e miscelare i coloranti in ciano, magenta, giallo e nero direttamente nella fase di stampa, applicandoli a ciascun voxel per ottenere in questo modo oggetti di vari colori e sfumature.
La vera novità della serie HP Jet Fusion 3D è l’utilizzo di due inchiostri differenti: un agente di fusione e un agente di dettaglio. Il primo dona il calore al materiale, il secondo lo definisce in base alle istruzioni del file.
In pratica il materiale da stampare viene steso in un letto di polvere su cui poi avviene la stesura degli agenti chimici. In seguito, per la rifinitura finale, interviene un ulteriore agente chimico che si occupa della smussatura degli spigoli. Come se non bastasse, al termine del processo, una luce ad alta intensità irradia la superficie fondendo le parti rimanenti e creando una polvere di rifiuto riciclabile.
Insomma, HP non si accontenta di accedere al settore del 3D printing ma vuole farlo alla grande, portando avanti una vera e propria rivoluzione scandita da un ritmo di stampa da 340 voxel al secondo e contraddistinguendosi in termini di gamma di materiali e colori.
Una volta terminata la stampa, una luce ad alta intensità passa su tutta la superficie, fondendo le parti rimanenti e producendo una piccola quantità di polvere non utilizzata che viene aspirata dalla stazione di finitura (fornita sempre da HP).
La tecnologia Multi Jet Fusion di HP è caratterizzata da un elevato numero di ugelli a getto termico d’inchiostro inchiostro, che consentono la stampa di oltre 30 milioni di gocce al secondo per pollice quadrato. Dove trovarla? Naturalmente integrata nei due nuovi modelli proposti dalla multinazionale americana:
- HP Jet Fusion 3D 4200 Printer
- HP Jet Fusion 3D 3200 Printer
Le due stampanti 3D propongono in pratica caratteristiche simili in termini di dimensioni, risoluzione e volume di costruzione mentre si differenziano per velocità di stampa (rispettivamente 4500 cm³/ora e 3500 cm³/ora) e per spessore dello strato (rispettivamente da 0,07 a 0,12 mm e da 0,08 a 0,10 mm).
I costi saranno simili a quelli che sono stati anticipati: il modello 3200 costerà 120.000 euro (con la “processing station” NON inclusa. La versione HP Jet Fusion 3D 4200 uscirà a un prezzo di 160.000 (sempre con la “processing station” NON inclusa). Anche se il full color non sarà disponibile al lancio HP punta moltissimo sulla stampa 3D e promette altrettanto.
In particolare l’azienda ha assicurato che i pezzi prodotti con tecnologia MJF saranno più precisi e dettagliati, con la possibilità nel medio e lungo periodo di ottenere pezzi trasparenti, opachi e colorati partendo dallo stesso materiale base. Altre possibilità saranno l’integrazione di conduttività, controllata a livello di voxel, termica ed elettrica, così come un sempre maggiore controllo della rugosità superficiale, delle texture, e dell’attrito. La rivoluzione ormai è alle porte e Selltek si prepara a spalancarvele.