Un nuovo passo avanti nella stampa 3D delle nanotecnologie

Un campo d’applicazione della stampa 3D che dispone di moltissimi margini di miglioramento è quello legato alle nanotecnologie: moltissimi sono, infatti, i progetti legati all’utilizzo della manifattura additiva per la creazione di mico-componenti capaci di fornire performance elevate. Uno di questi è la ricerca portata avanti dal team di ingegneri dell’Università del Maryland (UMD), che è riuscito a sviluppare il più piccolo esempio di diodo del mondo.
Si tratta di un elemento basilare per il funzionamento di un circuito del fluido ed è stato realizzato attraverso l’uso di una innovativa tecnica di nanostampa 3D. Il diodo misura solo un decimo della larghezza di un capello umano e potrebbe essere utilizzato in dispositivi impiantabili per rilasciare farmaci nel corpo in modo controllato.
La nuova tecnica, basata su un processo di scrittura laser diretta in situ (inDLW), utilizza un processo chiamato sol-gel per far aderire il diodo alle pareti di un canale in micro scala stampato 3D con un materiale polimerico. Questo processo, hanno spiegato gli ingegneri, consente di ottenere un “diodo micro-fluidico completamente sigillato”, più veloce da produrre e significativamente più economico di una parte equivalente realizzata con un approccio tradizionale. Inoltre, il diodo stampato in 3D è stato ulteriormente migliorato rimodellando le pareti del micro-canale per aumentare la rastremazione verso l’esterno, assicurando così una maggiore resistenza – essenziale per proteggere il circuito dalla contaminazione e per garantire che il fluido nel dispositivo venga rilasciato solo quando è previsto.
Da tempo gli scienziati in tutto il mondo continuano a esplorare i processi di nanostampa 3D per creare minuscoli dispositivi medici all’avanguardia, ma fino ad ora la tecnologia si era rivelata alquanto limitata in termini di costi e risorse impiegate. Ora però, grazie a questo nuovo metodo, si aprono nuovi e inaspettati orizzonti.