Un altro passo verso gli organi artificiali

Creare degli organi umani artificiali funzionanti è uno dei più importanti obiettivi della biotecnologia e potrebbe essere meno lontano di quanto pensiamo. Oggi, infatti, è già possibile usare degli appositi macchinari per “stampare” tessuti biologici cellula per cellula.
Anche queste macchine sono dellestampanti 3D, perché funzionano esattamente come quelle che si usano per stampare oggetti di plastica. Il bello della stampa in 3D, infatti, è che non fa differenza tra il mondo nanoscopico delle cellule e quello macroscopico di interi edifici: cambiano solo le dimensioni della macchina, non il suo funzionamento che consiste nell’assemblare, cellula per cellula o strato dopo strato, dei prodotti completi partendo da modelli virtuali creati al computer. Senza avanzare o sprecare nulla.
DALLE BASI SPAZIALI ALLE CELLULE UMANE
Se si possono usare le stampanti 3D per creare basi spaziali con il terriccio lunare e gusci protettivi per l’iPhone con la plastica riciclata delle bottiglie, presto si potranno anche creare tessuti umani partendo dalle cellule staminali. Gli scienziati dell’università scozzese Heriot Watt, infatti, sono riusciti per la prima volta a stampare strati composti da cellule staminali embrionali (hESC), quelle che possono essere utilizzate per creare qualsiasi tipo di tessuto umano. In passato altri erano riusciti a stampare le cellule staminali del midollo osseo o della pelle, più semplici e resistenti ma meno malleabili.
Le cellule staminali embrionali, invece, sono molto più delicate ma riuscire a usarle come “inchiostro tridimensionale” attraverso il sistema “valvolare” adottato dagli scienziati della Heriot Watt, senza che perdano le loro capacità di adattamento, ci permetterà in futuro di replicare qualsiasi organo umano. Già nel breve periodo, i tessuti artificiali stampati potranno essere usati per testare con precisione assoluta gli effetti e la tossicità di nuovi farmaci senza dover coinvolgere volontari umani.
ORGANI DI RISERVA
Più avanti sarà possibile usare lo stesso processo per riprodurre organi completi e funzionanti, da usare in trapianti con benefici enormi. Prima di tutto non saranno più necessari i donatori (con buona pace dei trafficanti di organi) e poi – e questo è l’aspetto determinante – i cuori, fegati, reni, pelli o muscoli artificiali potranno essere riprodotti usando le cellule del paziente stesso, eliminando completamente la possibilità di un rigetto.
Il team di ricercatori della Heriot Watt, guidato dal Dr. Will Shu, è già al lavoro con la società Roslin Cellab per sviluppare i macchinari di stampa 3D con cellule staminali e produrli a livello commerciale.