L’habitat stampato in 3D

Uno dei modi in cui la tecnologia e il design si stanno fondendo è attraverso la stampa 3D. In un certo senso i designer possono essere considerati come degli artigiani all’avanguardia, sia per quanto riguarda la creatività, sia per l’utilizzo di tecnologie innovative. In questo senso, le nuove stampanti 3D offrono una libertà creativa senza pari. In questa edizione della Design Week milanese, sono molte le installazioni che prevedono l’utilizzo di stampanti 3D di vario genere. Il designer francese François Brument, per esempio, ne ha usata una larga più di 4 metri per creare un’intero habitat interno: un camera da letto con tanto di mensole, armadio e doccia. «Printed Habitat – spiega Brument – è una ricerca sperimentale che vuole ridefinire i protoccolli per la creazione e la modifica delgli interni … È un progetto che implica rigore matematico e un processo produttivo di alta qualità, oltre alla conoscenza precisa dell’ergonomia e delle pratiche che caratterizzano che spazi abitabili contemporanei».
I 55 moduli che compongono la camera da letto (di 50 cm x 85 cm x 1,45 cm di spessore) sono stati stampati in 3D usando un policarbonato in strati da 0,1 mm (ma in futuro potranno anche essere realizzati in cemento) e poi assemblati. La macchina usata è la gigantesca VX4000 di Voxelijet Technology, in grado di raggiungere una risoluzione di 600 dpi e di stampare oggetti larghi fino a 4 metri al ritmo di 6,6 m all’ora per superfici fino a 8 metri quadrati.