Space X andrà su Marte con i propulsori stampati in 3D
Ormai non fa quasi più notizia: tutti i più avanzati sistemi aerospaziali vengono stampati in 3D e poi, se c’è Elon Musk di mezzo, l’utilizzo delle tecnologie più avanzate possibile è garantito, stampa 3D in primis. Il propulsore che spingerà il suo nuovo gioiello, il Dragon V2, la prima navicella spaziale privata che sarà in grado di portare un equipaggio umano in orbita, è stato progettato via Direct Metal Laser Sintering (DLMS), cioè sinterizzando le polveri di metallo usando la tecnologia brevettata dal leader indiscusso in questo campo, EOS.
Space eXploration Technologies Corp., che ha appena presentato la versione finale del Dragon V2, ha completato i testi di qualificazione del propulsore, battezzato SuperDraco, un mostro di potenza, in grado di alimentare sia il sistema di distacco dal veicolo di lancio che partirà dalla Terra sia, in futuro, di permettere al veicolo di effettuare un atterraggio controllato (e una ripartenza) da una superficie extra-terrestre come la Luna o Marte.
Il SuperDraco è una versione avanzata del motore Draco, attualmente utilizzato dalla navicella robotica Dragon per effettuare manovre in orbita e durante il rientro. I SuperDracos saranno utilizzati sulla nuova versione della navicella, che potrà trasportare un equipaggio umano, come parte del sistema di emergenza e consentiranno anche di effettuare un atterraggio “propulsivo” controllato sulla Terra. Ogni SuperDraco produce 16.000 libbre di spinta e può essere riavviato più volte se necessario. Inoltre, i motori hanno la capacità di effettuare accelerazioni estremamente precise, garantendo agli astronauti un elevato controllo del veicolo.
La camera di combustione del SuperDraco è stata progettata sinterizzandola direttamente in Inconel, una superlega ad alte prestazioni, estremamente resistente e affidabile. “Attraverso la stampa 3D, i componenti per motori ad alte prestazioni possono essere creati ad una frazione del costo e del tempo richiesto dai metodi di produzione tradizionali,” ha hiarato Elon Musk, fondatore, CEO e Chief Designer di Space X. “SpaceX sta spingendo i limiti di ciò che la manifattura additiva è in grado di realizzare nel 21 ° secolo, cioè rendere i nostri veicoli più efficienti, affidabili e robusti che mai.”
A differenza dei precedenti sistemi di fuga post lancio, che vengono espulsi dopo il decollo, il sistema di lancio di SpaceX è integrato nella navicella. Otto propulsori SuperDraco, inseriti nelle pareti laterali della navicella, produrranno fino a 120.000 libbre di spinta assiale per riportare gli astronauti sani e salvi sulla Terra in caso di emergenze durante la fase di lancio.
Il primo test di volo dei propulsori SuperDraco si svolgerà entro la fine del 2014, nell’ambito dell’iniziativa CCiCap (Commercial Crew Integrated Capabilities) della NASA. Poi toccherà finalmente il Dragon potrà essere usato dagli equipaggi umani per raggiungere la ISS, aprendo di fatto la porta a una nuova era nel campo dei viaggi spaziali umani, un’era in cui atterrare su mondi alieni sarà una procedura standard. Molto del merito va a Elon Musk, il più grande e geniale visionario e imprenditore seriale mai vissuto (anche Branson deve cedere il passo) ma se le idee di Musk stanno diventando realtà, una buona parte del merito ce l’hanno anche le tecnologie di stampa 3D.