La startup israeliana HELIOS produrrà ossigeno dalla regolite sulla Luna
Gli altri materiali metallici estratti verranno utilizzati per la stampa 3D di parti strutturali

L’idea di estrarre sia i metalli strutturali che l’ossigeno dalla regolite lunare, sul posto, è emersa in uno studio del MIT pubblicato nel 2015 dal titolo Molten Regolith Electrolysis Reactor modeling and optimization of in-situ resource utilization systems. Anche l’ ESA ha esplorato questo concetto, come ha detto Tommaso Ghidini a 3dpbm lo scorso anno, in collaborazione con il produttore di polveri metalliche Metalysis. Ora una startup israeliana, HELIOS, si è aggiudicata un contratto dall’Agenzia spaziale israeliana per sviluppare commercialmente un tale reattore, utilizzando l’ossigeno per l’aria respirabile, il carburante, e metalli come l’alluminio e il titanio per realizzare parti strutturali utilizzando tecnologie come la produzione additiva metallica.
“L’ESA e la NASA stanno tornando sulla Luna con missioni con equipaggio, questa volta con l’obiettivo di restare”, ha spiegato Tommaso Ghidini, capo della divisione Strutture, meccanismi e materiali dell’ESA. “Di conseguenza, stiamo spostando il nostro approccio ingegneristico verso un uso sistematico delle risorse lunari in situ. Stiamo lavorando con i nostri colleghi della Direzione per l’esplorazione umana e robotica, l’industria europea e il mondo accademico per fornire approcci scientifici di alto livello e tecnologie abilitanti chiave come questa , verso una presenza umana sostenuta sulla Luna e forse un giorno su Marte”.
Il costo del lancio dei materiali necessari per impostare la prima base lunare non è fattibile, solo l’utilizzo di risorse in loco può consentire questo sforzo. Questo è il motivo per cui HELIOS sta sviluppando un reattore in grado di trasformare il suolo lunare e il suolo marziano in ossigeno e metalli. Nella visione di HELIOS, il reattore MRE separerà prima gli abbondanti ossidi trovati su tutte le superfici lunari (e persino marziane) in ossigeno e vari metalli come ferro, alluminio, titanio e altro.
A questo punto, vari metodi di fabbricazione, inclusi in particolare vari processi di produzione additiva, verranno testati e sviluppati per utilizzare la produzione di metallo del reattore. Saranno quindi sviluppate tecnologie di stoccaggio per consentire l’utilizzo dell’ossigeno in una fase successiva.
La realizzazione finale degli obiettivi del progetto è stabilire le infrastrutture e i servizi necessari per la futura colonizzazione umana della Luna (e di Marte). Ciò sarà effettuato utilizzando robot di costruzione autonomi (ad es. stampanti 3D da costruzione).
L’ossigeno sarà trasportato in orbita terrestre allo scopo di rifornire di carburante i veicoli spaziali che viaggiano più lontano nello spazio. L’ossigeno costituisce circa il 65-80% della massa dei propellenti per missili, quindi il rifornimento in orbita terrestre ridurrà drasticamente il costo delle future missioni spaziali.