3Dprintshow Madrid: Sharebot e WASP dominano all’ombra del Bernabeu
Madrid per l’Italia del calcio è terra di conquista: ci abbiamo vinto un Mondiale stupendo e solo qualche anno fa (ma sembrano decenni) l’Inter ci ha chiuso la stagione irripetibile del Triplete. Ora però potrebbe diventare terra di conquista anche per la stampa 3D, dopo che i nostri rappresentanti, Sharebot e WASP, si sono messi in evidenza come due delle aziende più interessanti tra tutte quelle presenti al primo 3Dprintshow di Madrid.
Certo, la competizione internazionale era meno intensa rispetto ai 3Dprintshow di Londra e Parigi però è innegabile che orami nel panorama Europeo delle stampanti 3D prosumer, insieme ad Ultimaker, le due società italiane siano tra le meglio attrezzate per competere e per altro siano estremamente compatibili visto che offrono tecnologie differenti: FDM cartesiane di vari dimensioni e una DLP di alto livello per Sharebot, Delta di varie dimensioni e anche a ceramica per WASP. Se nel panorama delle FDM cartesiane la competizione sia durissima, con Ultimaker che ha appena presentato le due nuove macchine (2 Go ed Extended) ad accompagnare la Ultimaker 2, leader del mercato Europeo, è anche vero che Sharebot può mettersi in evidenza con la XXL, che su quelle dimensioni (70 cm di larghezza) non ha alcun rivale nella stessa fascia di prezzo e soprattutto con una DLP che sembra davvero comparabile in termini di qualità con le entry level di DWS (un vero e proprio totem quando si tratta di stampare con i fotopolimeri).
Allo stesso tempo WASP è decisamente l’azienda che produce le migliori Delta al mondo. Sarà anche che in quanto italiani siamo di parte, ma la realtà è che non c’è una Delta capace di offrire la stessa qualità, affidabilità e ora anche la velocità (pazzesca) della 2040 Turbo. Dopo averla vista all’opera mi sono quasi abituato e mi sono reso conto della differenza solo quando sono tornato a guardare le delta normali: sembravano muoversi al rallentatore. Un po’ come quando, dopo essersi abituati all’HD, si torna a guardare un DVD su un televisore normale. E poi c’è la versione con l’estrusore in ceramica (ora supportato dallo stesso firmware dell’estrusore in plastica), che ha raggiunto un livello qualitativo davvero impressionante.
Di sicuro Ultimaker non molla. Al contrario di MakerBot e 3D Systems, presenti solo tramite distributori, l’azienda era presente direttamente e con uno stand gigantesco, per fare vedere le nuove Ultimaker 2, 2Go e 2 Extended.
Comunque, a prescindere dalle italiane, che si sono sicuramente fatte valere, la fiera madrilena ha offerto ottimi spunti, oltre a quello della città, davvero splendida, e del clima sempre soleggiato e con il cielo azzurro. La novità più eclatante è stata probabilmente la gigantesca nuova stampante 3D di Sicnova, azienda spagnola che, attraverso la case madre Empresoras 3D, agisce anche come distributore locale di 3D Systems. La nuova JCR1000 ha una area di stampa chiusa di 1000x600x600 mm ed è in grado di stampare con doppio estrusore e tantissimi materiali (inclusi nylon, PP e PC) che fondono a temperature fino a 350°. Il prezzo di 30.000 euro non è esattamente per tutti però è low-cost se paragonata con la Fortus Mc900 di Stratasys, che ha la stessa area di stampa ma costa diverse centinaia di migliaia di euro (resta da vedere se Stratasys potrà far valere il suo brevetto per la camera chiusa). Sempre Sicnova ha presentato anche un scanner booth da 25.000 euro con quattro sistemi Kinect-based in grado di effettuare scansioni in pochi minuti.
Ovviamente anche BQ, che giocava in casa, si è difesa bene, presentato il kit Cyclops per uno scanner 3D a rotazione i cui componenti possono essere stampanti in 3D, mentre il negozio EntresD, distributore delle stampanti 3D Up per la Spagna, ha fatto vedere le sue notevoli capacità realizzative e soprattutto ha organizzato una serie di workshop per i più giovani basati sui corsi che offre nei suoi punti vendita. Un’altro punto vendita di Barcellona, che è anche un punto di riferimento per una comunità locale di maker, ha fatto vedere le sue stampanti 3D, tra cui la nuova ResinCat, un kit DLP in vendita a 1.000 euro. In generale la qualità delle stampe che si vedevano in tutti gli stand è aumentata tantissimo nel giro degli ultimi due anni.
Altra azienda a giocare in casa era Recreus, l’azienda con base dalle parti di Valencia che produce il Ninjaflex, uno dei filamenti flessibili più diffusi al mondo. Il fondatore, Ignacio Garcia ha presentato il nuovo estrusore realizzato apposta per rendere più facile l’utilizzo di filamenti gommosi sulle stampanti reprap. Il suo stand, in cui mostrava anche le scarpe da ginnastica e le ciabatte interamente stampante in 3D disegnate da lui (i cui modelli sono disponibili gratuitamente sul sito di Recreus), è stato letteralmente preso d’assalto. Sempre in temi di materiali ho finalmente conosciuto Josef Dolecek, il simpaticissimo fondatore e CEO del produttore ceco Fillamentum (presente attraverso il distributore locale 3D filamentos).
Stratasys è lo sponsor principale del 3Dpritnshow ed era presente in modo massiccio, con un grosso stand e numerosi case-study. In particolare Grazie a Stratasys abbiamo avuto la possibilità di conoscere il Dr. Nicola Bizzotta, un giovane chirurgo italiano che sta – praticamente da solo – portano avanti progetti affascinanti con la stampa 3D di cui vi parleremo molto nei prossimi giorni e mesi.
Sopratutto Stratasys era presente attraverso le esposizioni degli artisti che usano la Object500Connex3 per creare incredibili opere multicolore e multilaterale. Talenti incredibili come Nick Ervinck e Michael Winstone, sfidano la fisica e le mettono alla prova i software di modellazione 3D per fare vedere cosa sia possibile creare, spingendo i limiti della tecnologia e aiutandoci a comprenderne le nuove possibilità.
Ulteriori dimostrazioni hanno visto protagonisti il FabLab Maastrich e il loro affascinante progetto byFlow, la stampante 3D multiestrusore più portatile che ci sia e anche numerosi altri artisti di talento come Digilab e Pixom. Insomma, ai 3Dprintshow ci si diverte sempre e c’è sempre tanto da vedere. La stampa 3D non si ferma mai e, anche se da fuori potrebbe sembrare che lo sviluppo della tecnologia avanza lentamente, gli operatori sanno che in realtà il tasso di innovazione è velocissimo, anche più veloce della curva di Gartner. Prossima fermata: Berlino. Anche lì i nostri colori hanno fatto bene nel passato recente.