Oggetti “made in Luna” stampati in 3D
Anche se ci vorranno ancora molti anni, gli USA, la Russia e la Cina hanno già annunciato progetti per riportare l’uomo sulla Luna e, questa volta, restarci. Per colonizzare il satellite, però, sarà necessario costruire strutture solide in grado di proteggereastronauti, cosmonauti etaikonauti da radiazioni e temperature estreme e per costruirle, oltre ai materiali edili, saranno necessari strumenti eattrezzature pesanti di ogni genere.
Mentre il cemento potrebbe risultare tutto sommato facilmente reperibile in loco, gli strumenti dovrebbero essere portati dalla Terra ma, visti i costi esorbitanti per mandare in orbita ogni grammo, anche questa potrebbe rivelarsi una difficoltà insormontabile. Ecco perché la NASA ha chiesto ad Amit Bandyopadhyay, esperto di sistemi sperimentali per la stampa tridimensionale (ha sviluppato un metodo per stampare protesi usando materiali la cui composizione è simile a quella delle ossa) della Washington State University, di trovare un sistema per stampare oggetti usando il terriccio lunare.

Bandyopadhyay e la collega Susmita Bose hanno guidato un team di ricercatori che ha messo a punto una stampante 3D capace di realizzare oggetti di diverse forme usando i modelli CAD e un materiale, fornito dalla NASA, che replica esattamente la composizione del terriccio lunare. Raggiungendo una temperatura di circa 2.000° Celsius, la stampante è in grado di sciogliere il terriccio (che è formato principalmente da un mix silicio, alluminio, calcio, ferro e ossidi di magnesio) scoprendo che si comporta in maniera simile al silicio.
Le forme ottenute non hanno un bellissimo aspetto ma sono solide e – soprattutto – dimostrano che sarà possibile ottenere molti degli strumenti che ci serviranno per colonizzare la Luna in loco, magari portando dalla Terra solo piccole quantità di additivi necessari per renderle ancora più resistenti e funzionali.
Nel video Amit Bandyopadhyay racconta come ha fatto