Creo X1 si prepara a invadere il mercato
Corrado Doggi, il “visionario pazzo” (come lui stesso ama definirsi) dietro la appena annunciata stampante 3D Creo X1, non è veramente folle. La sua follia è il riflesso di una combinazione (e conflitti) tra il suo background architettonico/design e la sua conoscenza dei sistemi meccanici e le dinamiche industriali. Questa nuova stampante “prosumer” riflette e racchiude tutte le sue caratteristiche che definiscono questo contrasto.
La macchina è stata sviluppata per essere estremamente solida e affidabile, con un design molto lineare e un telaio in alluminio e acciaio inox. E, tuttavia, non trascura alcune caratteristiche estetiche, come un sistema d’illuminazione o la possibilità di inserire e nascondere la bobina del filamento. Dopo averla visto in azione, la caratteristica più significativa della stampante Creo X1 è il fatto che è incredibilmente silenziosa, qualcosa che sarà apprezzato da professionisti e appassionati.
Creo rappresenta un primo passo nel mondo della produzione additiva per Corrado e il suo socio in affari, Fabrizio Rosa. E questo passo non è stato preso alla leggera: la macchina ha lo scopo di soddisfare sia i grandi utenti industriali – che necessita di componenti sostituibili veloci da produrre – che gli studi più piccoli, in cerca di una stampante solida e affidabile con un’area di stampa ampia ad un prezzo accessibile (anche se ancora non è stato rivelato).
“Quasi due anni fa, mentre ero alla ricerca di componenti per costruire un drone, mi sono imbattuto in un video di una stampante 3D ed è stato amore a prima vista“, ha detto Corrado. “Proprio come in un film, ho deciso di buttarmi nel mondo della stampa 3D ed è iniziata una lunga storia d’amore, che si conclude oggi con l’imminente lancio di Creo X1“. Per fare questo Doggi collaborato con Rosa e con l’esperto di marketing Riccardo Montoli; l’X1 rappresenta solo il primo passo nel paesaggio di fabbricazione additiva, dato che Corrado intende sostenitore il potenziale di questa tecnologia a tutti i livelli industriali.
“Paradossalmente, anche quelli che già utilizzano la stampa 3D sono convinti questa tecnologia abbia gravi limitazioni; tuttavia, nulla potrebbe essere più lontano dalla verità“, ha spiegato Corrado. ” In termini di produzione, abbiamo bisogno di allontanarci dal concetto di produzione di massa in serie e iniziare a produrre solo ciò è necessario. Ad esempio, nel settore automobilistico, un meccanico può avere differenti richieste specifiche ed essere in grado di produrli tutti contemporaneamente, se fatti dello stesso materiale. L’utilizzo poi di polveri per i processi SLS consente di ottimizzare ulteriormente la catena di produzione“.
Per contribuire ad aumentare la consapevolezza circa gli enormi vantaggi della stampa 3D per la produzione industriale, Doggi e Rosa hanno contribuito a finanziare AITA, l’Associazione Italiana della Tecnologia Additiva. Questa associazione si propone di aiutare gli utenti a comprendere le differenze fra i processi di stampa casalinghi e quelli industriali, ma l’unione tra queste due facce di fabbricazione è parte della strategia di Creo per la X1. Il suo sviluppo e i test sono stati, infatti, svolti attraverso collaborazioni con fablab locali e makerspace – come TheFabLab e Yatta, entrambi di Milano.
Con un peso di 35 Kg, la Creo X1 è un macchinario un po’ ingombrante, ma che nonostante tutto può trovarsi a suo agio sia in una casa che, ovviamente, in un fablab. Ha un volume di stampa ottimale di circa 1: 2 e può costruire oggetti grandi fino a 366 x 240 x 200 mm con un solo estrusore – con però la possibilità di ridurre la dimensione X a 326 mm utilizzando due estrusori. Può stampare con nylon, PET, PLA e ABS, il che significa permettere agli appassionati di creare oggetti di dimensioni più grandi rispetto alla media, e ai grandi produttori di accedere alla convenienza della produzione diretta, portando una “visione pazza” della produzione distribuita unita alla convenienza economica.