Call of Duty apre alla stampa 3D, ma non è quello che pensate
Rachel, l’editor di 3dprintingindustry.com, sa che mi piace scrivere di questioni legate alle armi stampate in 3D e sul rapporto tra la stampa 3D consumer e i videogiochi. Mi piacciono particolarmente le pistole nei videogiochi perché non possono fisicamente far male a nessuno. Quindi , anche se non ho mai avuto e non voglio avere una pistola, e anche se non ho più tempo per giocare con i videogiochi, adoro il fatto che nel nuovo sparatutto di Activision, Call of Duty: Avanced Warfare, ci sarà spazio per la stampa 3D .
In che modo? No, non vi consentirà di scaricare un fucile automatico da stampare in 3D (che sarebbe illegale in Australia), né vi permetterà di stampare in 3D il vostro personaggio multiplayer preferito. Activision non vuole portare le sue cose virtuali nel vostro mondo fisico tanto quanto vuole portare la stampa 3D nel suo mondo virtuale. Ciò significa che hanno inventato un nuovo tipo di stampante 3D, uno che (per ora) può esistere solo negli scenari immaginari della guerra futuristica: una pistola che stampa in 3D .
Il nuovo Call of Duty sarà ambientato nel 2054 e lo sviluppatore del gioco, Sledgehammer Games, ha inserito un “fucile automatico – automatico” , cioò un fucile che stampa in 3D i proiettili al volo. Il fucile-stampante 3D non è (necessariamente) stampato in 3D (anche se nel 2054 è probabile che tutte le armi siano stampate in 3D), ma è una stampante 3D in sé e per sé: si produce automaticamente le munizioni in un apposito ricettacolo posizionato sul calcio del fucile.
A giudicare dalle immagini esclusive di Game Informer, il 3D Printer Rifle costruirà le pallottole usando “materia liquida”, per cui è probabile che la tecnologia adottata sia una evoluzione del DLP: utilizzare un laser (come nella SLA o nell’SLS) sembrerebbe quando meno difficile avendo a che fare con la polvere da sparo. Eppure chissà: tutto è possibile nel mondo (virtuale) di domani.