Alla scoperta degli incredibili alberi stampati dell’artista inglese Michael Winstone
L’inglese Michael Winstone (del East Sussex) è uno degli artisti più esperti che hanno adottato la stampa 3D nel suo flusso di lavoro creativo. Recentemente abbiamo avuto la possibilità di incontrarlo e, dopo aver visto alcune delle sue incredibili – ed enormi – opere, abbiamo sfruttato l’occasione per chiedergli come questo flusso di lavoro è cambiato con le nuove tecnologie per la modellazione 3D e la fabbricazione additiva. Quello che abbiamo scoperto è che il processo necessario per riprodurre sculture così imponenti va anche oltre l’immaginazione.
Michael inizia prendendo le immagini digitali della texture della corteccia di alberi specifici; poi titola sua scultura con le coordinate GPS del luogo in cui cresce la pianta che ha ispirato l’opera. Ma l’interazione tra le informazioni digitali e la creatività non finisce qui, perché utilizza anche i dati per formare la forma frattale e la struttura della scultura. A questo punto, viene stampato un modello 3D in resina – utilizzando la tecnologia SLA. Le versioni più grandi (uno dei quali si trova a Saragozza) sono creati in metallo usando un macchinario CNC a 4 assi.
Il filo conduttore del lavoro di Winstone è la somiglianza tra le configurazioni umane e quelle vegetali. “Elementi frattali semplici ripetuti per creare strutture organiche complesse che hanno similitudini nella struttura anatomica, nel corpo e nella costruzione”, ha spiegato. “L’arte digitale esamina il corpo umano nel contesto della sua struttura e il rapporto con la natura, in particolare l’anatomia degli alberi e la loro forma. Ciò permette di realizzare nuove entità dotate di una specie di auto-similarità nella struttura anatomica, nel corpo e nella costruzione su un piano tridimensionale isometrica”.
In questo contesto, gli esseri umani e le piante sono parte di un’architettura naturale comune, dove crescono, trasformando in strutture scultoree complesse e intrecciate. Per riprodurre queste linee, Michael inizia con la modellazione della struttura usando un software chiamato The Foundry’s Modo. Poi ricorre a Pilgway 3D-Coat per applicare le texture e a Newtek Lightwave3D per l’animazione – in caso di installazioni video. Le sculture sono poi create da ARRK Europe, grazie anche a Materialise Magics.
Le “sculture 3D” vengono create utilizzando diverse tecnologie. Alcune delle opere precedenti sfruttavano la resina RenShape SL trasparente e il sistema industriale Projet 7000 SLA di 3D Systems. Le nuove versioni richiedono un maggiore livello di dettaglio e più materiali, aspetti che hanno portato all’introduzione della tecnologia Polyjet di Stratasys e della piattaforma Object500 Connex3. Il risultato finale è, come prevedibile, semplicemente sbalorditivo; si può dire che non avete mai veramente visto un albero fino a quando non vi trovate davanti a una sua reinterpretazione stampata in 3D.