Un patrimonio culturale da toccare con mano
Decine di nuovi progetti usano le tecnologie di scansione e stampa 3D per trasportare il patrimonio artistico mondiale in una nuova dimensione; e ce n’è davvero di ogni genere e tipologia. Per farvi un’idea, date un’occhiata a quelli più interessanti che trovate qui di seguito.
1) Città tra le mani 1
Il progetto Città tra le mani, portato avanti dall’omonima start-up con il supporto del FabLab Lecce, vuole usare la stampa 3D replicare opere d’arte e celebri strutture architettoniche permettendo così anche a chi soffre di disabilità visive di vivere il patrimonio culturale italiano e internazionale.
2) Città tra le mani 2
Il progetto, che verrà presentato ufficialmente alla fiera 3D Print Hub (a Milano dal 5 al 7 marzo) sfrutta le nuove tecnologie di scansione e stampa 3D rappresenta una grande opportunità per valorizzare il patrimonio artistico e culturale italiano.
3) Museo Tattile
L’idea di permettere a non vedenti (e anche a tutti quelli che visitano un museo o un’esposizione) di toccare con mano delle repliche, in scala o in dimensioni naturali, delle opere d’arte non è nuova. Alcuni dei principali musei e gallerie italiane (in particolare il Museo Tattile Statale Omero) già offrono questa possibilità. La differenza è che i costi ridotti e la rapidità produttiva della stampa 3D permetterà di replicare con relativa semplicità qualsiasi opera, abbattendo così numerose barriere.
4) Vaihtoehto vitriinille
La prima azienda a pensare all’utilizzo della stampa 3D per permettere a chi ha difficoltà visive di toccare le opere in esposizione con mano è stata la start-up finlandese Versoteq, che ha realizzato il progetto Vaihtoehto vitriinille insieme al Museo dello Sport di Helsinki.
5) Tooteko 1
In Italia la prima start up ad intraprendere questa strada è stata Tooteko, che si è anche recentemente aggiudicata il Wind Start Up Award grazie alle sue “opere parlanti” stampate in 3D.
6) Tooteko 2
Co-fondata da Serena Ruffato, Master in Architettura Digitale dallo IUAV di Venezia, Tooteko integra sensori, elettronica e stampa 3D per creare repliche delle opere d’arte che possono essere toccate e che allo stesso tempo sono in grado anche di offrire spiegazioni e descrizioni vocali. L’utente deve solo avvicinare un particolare anello all’opera per avviare l’interazione.
7) Tryeco 1
Replicare l’arte offre anche altre opportunità oltre a renderle accessibili a più persone e a persone con disabilità visive. Digitalizzando le opere attraverso le tecnologie di scansione 3D è possibile distribuire e metterle a disposizione di scuole e università. Stampandole in 3D queste opere posso poi essere studiate e apprezzate da più persone. Lo studio Tryeco di Ferrara, per esempio, ha realizzato una replica del Pier Paolo Pasolini Memorial per il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone.
8) Tryeco 2
Altri progetti hanno riguardato la replica mediante scansione e stampa 3D del Capitello di Donatello e Michelozzo (foto) e del Capitello del Chiostro di Sant’Orso, ad Aosta.
9) Smithsonian
Lo Smithsonian, un importante ente di musei americani, ha addirittura iniziato a scandire in 3D una parte degli oltre 13 milioni di reperti. Il progetto, battezzato X3D, procede un po’ a rilento (al momento sono stati scanditi solo una decina di oggetti) ma permetterà di diffondere nel mondo sotto forma di file stampabili in 3D reperti storici e artistici che altrimenti resterebbero confinati in giganteschi depositi chiusi al pubblico.
10) Stonex
L’Italia intera poi è un enorme museo a cielo aperto, con piazze e opere architettoniche di grandissimo valore che è possibile osservare solo visitandole in prima persona. Stonex, un grosso produttore italiano di scanner 3D laser, si occupa di digitalizzare molti di questi luoghi, tra cui la Pizza della Loggia di Brescia (foto), l’Arengario di Monza, il Palazzo Quercia di Trani, il Castello di Biscari di Acate e l’Abbazia di Valserena dei Bocci di Parma.
11) Factum Arte 1
L’azienda più esperta in assoluto nella digitalizzazione e stampa 3D di opere d’arte è la spagnola Factum Arte. Formata da un tema di esperti di arte e tecnologia di altissimo livello, tra cui anche molti italiani, l’azienda si occupa di replicare alcune delle più importanti opere d’arte e culturali del patrimonio mondiale, tra cui persino la tomba di Tutanakamon.
12) Factum arte 2
L’abilità di Factum Arte è tale che l’azienda è riuscita a “replicare” persino delle opere che non sono mai esistite. Il progetto The Arts of Piranesi, infatti, ha usato dei designi dell’artista italiano per creare alcune splendide opere che non furono mai realizzate.
13) Ex Forma
Presto si potranno usare le tecnologie di stampa 3D per rendere l’arte ancora più fruibile da tutti, personalizzando e replicando opere del passato per scopi decorativi, scolastici, culturali o anche solo per divertimento. Questo è il progetto di “artficial”, una piattaforma realizzata dalla società 01 che permetterà a diversi collezionisti privati ed enti culturali di rendere le proprie opere più accessibili che mai al pubblico di appassionati, educatori e utenti consumer.
14) Scan the World
Intanto però, come per ogni cosa, crescono i sistemi “crowd-sourced” anche per il mondo dell’arte. MyMiniFactory, un network di stampa 3D britannico, ha lanciato il progetto “Scan the World”, in cui gli utenti in giro per il mondo scandiscono le opere d’arte e le caricano sul sito permettendo a chiunque abbia accesso a una stampante 3D di realizzare una replica personale.
15) Buddha Afghanistan
3D Systems, uno dei più grandi produttori di stampanti 3D al mondo, e la sua divisione Geomagic per la scansione 3D stanno contribuendo a un progetto internazionale per ricostruire i giganteschi Buddha Afghani, distrutti dai talebani nel 2001. Forse le tecnologie di scansione e stampa 3D non permetteranno di proteggere tutte le opere d’arte del mondo, ma renderanno episodi come quello che si è recentemente verificato in Iraq per mano dell’ISIS un po’ meno dolorose.