A proposito di circuiti stampati sui tessuti
Aggiornamento: sono andato all’NPL e ho parlato con la scienziata – molto carina per altro – responsabile per l’invenzione. Non era esattamente come pensavo: non stampano circuiti in inchiostro d’argento sui tessuti come Microsoft nel suo esperimento con la stampante inkjet (quella è roba già vista) ma fanno molto di più: alterano il cotono a livello nanometrico mescolandolo con le nanoparticelle d’argento per fare in modo che il cotono stesso diventi un conduttore. In questo modo il sistema che ne consegue sarà “stratificabile” e quindi ci permette di immaginare dei veri e propri computer e monitor OLED di tessuto, ad esempio interamente composti di cotone (per esempio una maglietta connessa e interattiva che mostra immagini in movimento davanti o dietro). Questo significa anche che, contrariamente a quanto avevo immaginato, questo sistema non può essere applicato alle stampanti 3D attuali, almeno non in questa forma. Potrebbe però essere applicato alle stampanti 3D di tessuti di cui avevo parlato in questo post, anzi sarebbe ideale visto che la conducibilità delle nanoparticelle in argento può essere inserita sia prima che dopo la tessitura.