Pedretti Progettazioni mostra come la stampa 3D permette a un piccolo studio di intraprendere grandi progetti

La stampa 3D – e in particolare la stampa 3D a costi accessibili – permette di dar vita alle idee. Quando le idee ci sono, anche un piccolo Studio di progettazione può lanciarsi in grandi progetti. La vera rivoluzione della stampa 3D è proprio questa: per creare i prototipi di oggetti che ancora non esistono basta pensarli e saperli disegnare, poi una macchina da poche migliaia di euro, come una Form 2 di Formlabs o la 320 di Kloner 3D, permettono di arrivare, rapidamente e a costi ridotti, al prodotto finito. Questo è esattamente quello che ha permesso a Pedretti Progettazioni di intraprendere progetti affascinanti che spaziano dalla progettazione di prototipi per l’ambito medicale alla realizzazione di mostre architettoniche avveniristiche.
“Siamo prima di tutto due tecnici – spiega Simone Pedretti – mio padre, Paolo, è un disegnatore meccanico, si occupa della realizzazione di stampi per materie plastiche da 30 anni, mentre io sono un Architetto. Entrambi siamo in grado di modellare, progettare e seguire il processo di design anche di svariati prodotti.”
Sia Simone che Paolo hanno due attività precedenti, con studi differenti. Simone collabora con uno studio di architettura mentre completa la sua tesi di laurea magistrale, mentre Paolo gestisce un’attrezzeria ad Assago come collaboratore e si occupa di disegno e di stampi. Nel 2008 hanno avviato insieme lo Studio Predetti Progettazione legato sempre al disegno e alla progettazione di stampi.
Dal 2014, mentre iniziava a crescere la curiosità intorno alle tecnologie di stampa 3D e alle sue applicazioni, hanno iniziato ad interessarsi alla prototipazione rapida e nel 2015 sono entrati in contatto con NOA. “Abbiamo iniziato con la prototipazione rapida classica. Come qualsiasi altro Service che però ha in mano molte stampanti più costose,” spiega Simone. Il nuovo studio poteva già anche contare su un’avanzata familiarità con i software CAD; dai prodotti Autodesk per l’architettura, quindi Autocad, 3D Studio Max, Maya a Inventor e a prodotti legati alla produzione di stampi, quindi Solidworks e Rhino. Attraverso i contatti con il Politecnico lo Studio ha iniziato a ritagliarsi una fetta di mercato come Service di stampa per studenti e Studi professionali.
“Poi nel 2016, sempre con NOA, visto il rapporto che si è instaurato e l’ottimo supporto che abbiamo ricevuto – abbiamo investito per allargare il parco macchine con un sistema Form 2 a Stereolitografia e abbiamo iniziato a diversificare e ampliare la nostra offerta, intraprendendo numerosi progetti,” spiega Simone. Qui di seguito vi raccontiamo quelli più affascinanti.
Sulle ruote dell’entusiasmo
l primo è un brevetto seguito per la società Derby Technology Engineering. Si tratta di un ruota per letti ospedalieri dotata di un sistema telecomandato. Rende più semplice il lavoro degli infermieri. “Abbiamo prototipato la scatola porta-batteria insieme al carter copri-ruota e al telecomandino con la Form2. Ne abbiamo prodotti diversi in un anno e mezzo,” Simone racconta. “È stato il loro ufficio tecnico a disegnarlo.”
La Derby produce ruote ad uso industriale ed ospedaliero. Hanno creduto nel progetto e hanno investito per depositarne il brevetto. “Ora abbiamo una quindicina di questi prototipi funzionanti che l’azienda sta usando per valutare le modifiche da apportare al prodotto definitivo.” spiega Simone.
Dal ‘900 al futuro
Un altro progetto particolarmente significativo è stata una mostra nata al Politecnico di Milano. Alcuni professori hanno contattato Pedretti Progettazioni per realizzare una mostra dedicata all’Architetto Sant’Elia, Architetto futurista del 900.
“I suoi lavori erano rimasti solo disegni e non c’era niente di realizzato, quindi gli studenti hanno modellato e realizzato i primi disegni in 3D. Noi abbiamo poi rimodellato tutto perché i disegni erano – ovviamente – instampabili,” Simone aggiunge ridendo.
Per realizzare i modelli fisici, Pedretti Progettazioni ha usato un particolare materiale fornito da NOA, il PLA Special Natural. “É fantastico dal punto di vista estetico perché rispetto a qualsiasi materiale di stampa 3D che ho provato è opaco. Anche usando layer da 250 micron per i modelli architettonici i risultati sono eccellenti.”
L’aspetto più interessante è che i modelli sono basati su progetti che non erano mai stati realizzati in 3D, quindi Simone e gli studenti hanno dovuto ricreare i modelli tridimensionali partendo da degli schizzi. Inoltre tutti i modelli eccedevano il volume di stampa della Kloner 3D 320 (320mm x 220 mm x 140 mm) quindi è stato necessario capire come incastrarli e dividerli in più sezioni.
Il risultato – come si può vedere dalle immagini – è stato eccellente. “Un modello d’architettura deve essere guardato nella sua interezza. In questo modello non vedi i layer. Vedi solo il volume“, Simone aggiunge. “Il progetto – intitolato ‘Sant’Elia Il Futuro della Città’ – è stato recepito benissimo ed è stato esposto due mesi alla triennale di Milano. Ora si trova in una mostra in Spagna.
L’incoronazione della stampa 3D
“Penso di essere stato uno dei clienti di NOA che ha consumato più materiale e che teneva più occupato il servizio di supporto,” rivela Simone. “Siamo in buonissimi rapporti e anche per questo ci hanno passato un lavoro per un mobilificio di riferimento in Brianza che aveva bisogno non solo di prototipare ma anche di disegnare degli elementi decorativi a forma di corone.”
Lo studio Pedretti ha quindi realizzato alcune corone di prova prototipate e poi una versione finita usando la resina TOUGH, che è un materiale simile all’ABS. Tramite una fonderia è stato poi realizzato uno stampo siliconico che è servito per produrre gli stampi in cera persa. “Abbiamo creato tre dimensioni di modelli, di cui il più grande aveva un raggio di 15 cm e quindi la modellazione è stata relativamente semplice però ci sono voluti molti supporti durante la stampa,” spiega Simone. “Il cliente era molto soddisfatto e ci ha assicurato di non aver mai visto un risultato del genere in tutta la sua lunga esperienza nel settore dell’arredamento. C’è da dire che questi modelli si ottengono tirando al massimo le possibilità della Form 2, con gli spessori al minimo.”
Un bijou di progetto
“Questo [della bigiotteria] è un mercato nuovo. Abbiamo stretto un contatto con un’azienda che realizza finiture in bagno d’argento. Per noi è molto interessante perché ad oggi non abbiamo ancora lavorato a progetti nel mondo del gioiello. Al contrario del gioiello, però, nel mondo della bigiotteria non si usa il materiale calcinabile per realizzare stampi in cera persa ma è possibile usare materiali a basso costo per effettiva produzione di pezzi finali,” Simone racconta.
L’aspetto più interessante di questo progetto è che Pedretti Progettazioni è riuscita a realizzare oggetti a un costo di circa 2 euro l’uno. Inizialmente il cliente aveva bisogno di prodotti poco costosi, per esempio da aggiungere alle bomboniere. Dopo aver visto i primi risultati ne ha ordinati 200 pezzi. L’obiettivo è arrivare a un prezzo di circa 0,50 euro per competere con gli oggetti stampati ma con un investimento poco superiore è possibile ottenere oggetti con forme uniche e altamente individualizzate.
Chiaramente, per produrre quantità maggiori, è possibile usare in particolare la resina High Temp di Formlabs per realizzare stampi, che poi è la specializzazione di Paolo. Insomma le possibilità sono infinite e la stampa 3D è sempre in grado di fornire la soluzione ideale. Così anche uno studio di piccole dimensioni, con le idee chiare, può fornire soluzioni adatte ad aziende in ogni settore.