La Replicator Mini di MakerBot è la MINI Cooper delle stampanti 3D

I nostri amici a Energy Group (AKA Makerbot Italia) ci hanno gentilmente dato in prova una MakerBot Replicator Mini, così da poter testare un po’ le sue potenzialità e le principali funzioni di questa stampante 3D compatta; e non c’è che dire, siamo rimasti piacevolmente colpiti – anche se non si tratta di uno strumento perfetto per ogni appassionato di stampa 3D. Ma andiamo con ordine.
L’aspetto più impressionante è quanto sia leggere – pesa solo 8 Kg – e portatile: dimenticate scatoloni pesanti da trascinare in giro e le difficoltà di assemblaggio della macchina, dato che, una volta estratta dalla sua confezione, è praticamente pronta all’uso. L’estrusore smart si collega magneticamente, il filamento è semplice da inserire e persino la connessione con al computer è immediata: fatto questo, siete pronti per stampare – facile no? Non c’è nemmeno bisogno di installare nulla: basta scaricare la MakerBot Desktop App, visitare Thingiverse e premere stampa. Non è una rivoluzione, ma certamente si tratta di un nuovo approccio molto più “user friendly”.
E il sistema creato da MakerBot comprende anche un’App per device mobile: questa è fondamentale per utilizzare quella che si può, a conti fatti, considerare la caratteristica più cool della Replicator Mini. Ovvero, la possibilità di controllare i progressi della propria stampa anche mentre si è lontani da casa, attraverso la connettività Wi-Fi e una fotocamera con risoluzione 320 x 240.
La MakerBot Mini è pensata per essere sia una macchina consumer, sia come una macchina di pre-prototipazione; anche perchè con la crescente disponibilità di sistemi a basso costo, architetti e ingegneri tendono sempre più a utilizzare stampanti 3D desktop per rendere fisici i modelli di prova dei loro progetti – prima di inviarli al grande sinterizzazione laser o macchine stereolitografiche. E viste le sue caratteristiche, MakerBot Mini può essere una scelta validissima, dato che si “siede” comodamente su qualsiasi scrivania. Senza contare una cosa fondamentale: la MakerBot Mini è davvero bella da vedere. Posizionata sulla scrivania fa decisamente il suo effetto scenico, tanto che a qualcuno potrebbe ricordare moltissimo il leggendario Replicatore di Star Trek.
Questa sua compattezza può però rappresentare un limite: l’area di stampa (non completamente chiusa, ma comunque dotata di una porta in plastica trasparente) permette di creare oggetti che sono 100 x 100 x 125 mm, piuttosto piccoli rispetto alla maggior parte delle stampanti 3D disponibili ora. Inoltre la risoluzione massima è di 200 micron, che è in realtà non sarebbe affatto male, se non fosse che la macchina non è velocissima, con la conseguenza che anche un piccolo oggetto a 200 micron richiederà un certo tempo.
Non è da escludere, poi, che per qualcuno possa risultare troppo costosa rispetto alle sue funzionalità. Intendiamoci, la MakerBot Mini 1.599 euro, un prezzo di per sè non stratosferico, ma è lecito aspettarsi che alcuni makers più incalliti – e magari esperti – possano optare per “strumenti” più grandi, anche se magari complicati da assemblare o da utilizzare. senza contare poi la necessità di utilizzare il filamento PLA sviluppato apposta dall’azienda: perchè infatti pur non essendo del tutto necessario, è quantomeno altamente consigliato per evitare complicazioni durante la stampa.
Insomma, come ogni stampante 3D ha i suoi pro e i suoi contro, ma la somma dei fattori non può che essere decisamente positiva: soprattutto per la sua facilità di utilizzo, un aspetto da tenere fortemente in considerazione quando si decide di comprare una stampante 3D – a maggior ragione se è la prima. Una riprova della bravura di MakerBot.