XMODULE entra di corsa nel futuro dei videogiochi e della stampa 3D

Se il più grande limite della stampa 3D è che non abbastanza gente sa come modellare in 3D, e il più grande limite dei videogiochi è che sono rimasti bloccati all’interno delle TV e dello scorso decennio, combinando i due, si potrebbero prendere i classici due piccioni con una fava. Questo è quello che XMODULE, un nuovo videogioco dello studio indipendente G21, con sede a Dublino, intende fare.
Le idée migliori sono spesso quelle che sembrano così semplici ma alle quali nessuno aveva ancora pensato. Per esempio l’idea di inserire STL criptati di tutte le parti 3D di un’automobile in un gioco di corse in modo che, una volta raggiunti certi obiettivi, sia possibile ottenere il file STL per stampare il veicolo del gioco.
“Amiamo in modo totale i giochi di corse e ci giochiamo già dai tempi dell’MS-Dos, ” dice Daniele Frau, lo sviluppatore italiano che ha fondato G21 e pensato al concetto di XMODULE . “Tuttavia abbiamo sentito che stavano cominciando a diventare tutti uguali e che non erano più in grado di portare l’incredibile entusiasmo e la passione di cui una volta erano capaci.”
Poiché Daniele e il suo gruppo sono anche appassionati di stampa 3D, hanno capito che il percorso per suscitare nuove emozioni potrebbe derivare dalla possibilità di possedere una versione fisica delle macchine virtuali in-game. Personalmente, non potrei essere più d’accordo. Le macchine nei giochi sono modulari come in alcuni dei recenti capitoli di Need For Speed Underground. Questo significa che potete costruire la vostra auto virtuale, proprio come potete costruire la vostra auto fisica.
Usando principalmente software Autodesk come 3D Studio Max, centinaia di oggetti sono stati progettati sia come oggetti virtuali sia come STL fisici. I modelli fisici sono criptati semplicemente in modo da poter essere sbloccati con gli sviluppi del gioco.
“Abbiamo già completato parecchi elementi del gioco, stiamo studiando una campagna Kickstarter in aprile per assumere un nuovo sviluppatore e completare il progetto, ” dice Daniele “abbiamo già completato parecchi modelli di auto e circa 100 componenti. Abbiamo creato anche tre circuiti e mezzo, i menù, la grafica e la fisica dei veicoli sono già stati integrate.
Il primo modello G21 creato sembra sbalorditivo e – mentre grandi (e piccoli) produttori di videogiochi stanno comprendendo che potrebbero sviluppare un business interamente nuovo offrendoli gratis e addirittura vendendo gli oggetti fisici in-gamei attraverso la stampa 3D – possiamo già prevedere nuovi modelli di business dove gli utenti potranno creare i propri elementi del gioco e poi condividerli e persino venderli.
E poi forse questi stessi modelli fisici potranno essere equipaggiati con elementi robotici ed elettronici per videogiochi in 4D. La cosa divertente è che tutto questo potrebbe già esser fatto oggi con un investimento relativamente accessibile. Forse la killer app per la stampa 3D che tutti cercano sarà anche una killer app per videogame.
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