Acquisizioni e partnership

WASP e HONDA mostrano vantaggi della loro partnership

L'obiettivo è rivoluzionare i processi di design nell’ambito motociclistico

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Finalmente l’incontro fra HONDA R&D Europe e WASP rivela i vantaggi che la collaborazione ha portato nel settore della modellazione in ambito motociclistico e nella tecnologia WASP. Ad Aprile ci eravamo lasciati promettendo nuovi orizzonti quando le vespe vasaie salgono in sella ad una HONDA.

HONDA R&D Europe e WASP D&D (Discover & Development) hanno lavorato per innovare e velocizzare il processo di sviluppo industriale. Il nuovo processo consente una libertà di lavorazione senza precedenti. Le parti prototipali ottenute possono infatti essere rifinite manualmente e facilmente ri-trasformate qualora non corrispondano alle caratteristiche richieste. Il clay industriale usato nel processo può essere riutilizzato e ri-stampato infinite volte in una logica di sostenibilità ambientale ed economica.

L’incontro fra HONDA e WASP rivela i vantaggi che la collaborazione ha portato nel settore della modellazione in ambito motociclistico

WASP già nel 2017 aveva sperimentato tipologie di estrusione per argilla industriale creando un approccio totalmente innovativo per il mondo della modellazione ma è l’incontro con HONDA R&D che crea uno scambio di saperi utili allo sviluppo e al miglioramento dell’estrusione del clay industriale in modo tale da portare dei considerevoli benefici e comprimendo notevolmente il tempo necessario per la materializzazione dal modello 3D al fine di esplorare nuove soluzioni.

Antonio Arcadu, Design Modeling Coordinator di Honda R&D Europe ha dichiarato che “Il clay fa il suo ingresso negli studi di design grazie alla visione di Harley Earl, un designer statunitense che alla fine degli anni 20 ha rivoluzionato il modo di realizzare i prototipi delle automobili. A lui si deve l’aver paragonato la maestria dello scultore a quella del modellatore, enfatizzandone le abilità creative e il ruolo di mediatore tra lo stilista e l’ingegnere. La figura del modellista è diventata sempre più centrale nel progetto di sviluppo, spaziando dalla modellazione del clay alla modellazione 3D, dalla realtà virtuale all’additive manufacturing. Il suo compito è quello di seguire la materializzazione del modello, dal 3D realizzato interamente in ambiente virtuale, alla successiva fase di modellazione manuale talvolta sostituita con la fresatura del clay o manifattura sottrattiva”, ha continuato Arcadu. “Per preservare il processo creativo non possiamo affidarci soltanto alla tecnologia ma dobbiamo lasciare che l’uomo non interrompa il suo rapporto con la materia nella forma più diretta, le mani. Sebbene si tratti di un processo appena introdotto esso può essere considerato dirompente nel settore automotive perché introduce un nuovo flusso per gran parte additivo, In grado di ottimizzare i tempi di processo e la quantità di materiale utilizzata rispetto ai processi di natura sottrattiva tradizionali”.

WASP pioniere della tecnologia LDM (Liquid Deposition Modeling) nella stampa di materiali ceramici e di materiali naturali riutilizzabili e riciclabili, raccolti dal terreno locale, a zero emissioni e adattabili a qualsiasi clima e contesto, evolve ulteriormente la tecnologia per depositare materiali fluido densi riscaldati. “L’innovazione tecnologica consiste nel riscaldare e mantenere a temperatura costante tutto il sistema composto da serbatoio, tubo di connessione ed estrusore. La ricerca WASP ha portato alla realizzazione di una macchina rivoluzionaria per la stampa del clay industriale la DELTA WASP 40100, capace di estrudere e rendere infinito e riutilizzabile il materiale. Per questo consideriamo la stampa 3D collaborativa di WASP un nuovo concept nel settore additivo” ha detto Nicola Schiavarelli, Responsabile di Prodotto e uno fra i fondatori di WASP. “Non ci fermiamo qui, questa è una tecnologia che può aprirsi a molti altri campi come la scultura, la modellazione, la prototipazione e il mondo del design. Riduce ampiamente i costi, i tempi di produzione senza incidere sulla forza lavoro. Non più dicotomia uomo verso macchina ma collaborazione tra uomo e macchina”. Una nuova filosofia nella stampa 3D che diventa circolare e collaborativa.

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Andrea Gambini

Mi piace leggere e scrivere da sempre. Ho iniziato a lavorare in redazione come giornalista sportivo nel 2008, poi la passione per il giornalismo e per il mondo della comunicazione in generale, mi ha permesso di ampliare notevolmente i miei interessi, arrivando negli anni a collaborare con le più svariate testate giornalistiche online. Mi sono poi avvicinato alla stampa 3D, colpito dalle grandissime potenzialità di questa nuova tecnologia, che giorno dopo giorno mi hanno spinto a informarmi sempre più su quella che considero una vera rivoluzione che si farà presto sentire in tantissimi campi della nostra vita quotidiana.

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