Virginia Tech utilizza la stampa 3D per la ricostruzione sostenibile dei pneumatici
Il progetto multiistituzionale sfrutta la tecnologia di stampa 3D per migliorare l'efficienza e la sostenibilità nella ricostruzione dei pneumatici per veicoli commerciali

Il professore Chris Williams e il suo team al Virginia Tech sono stati scelti dal REMADE Institute per un progetto da 1,5 milioni di dollari per migliorare l’efficienza della ricostruzione dei pneumatici. Questo lavoro è fondamentale per l’industria dei veicoli commerciali, che dipende dalla regolare ricostruzione dei pneumatici per mantenere i veicoli operativi. Secondo Virginia Tech, ogni anno solo negli Stati Uniti vengono ricostruiti circa 14,5 milioni di pneumatici, il che, nonostante crei meno rifiuti rispetto alla sostituzione totale dei pneumatici, si traduce comunque in quasi 9 libbre di materiale in eccesso per pneumatico e può avere un impatto negativo sull’efficienza del carburante del veicolo.
Il finanziamento, equamente condiviso tra REMADE Institute e Virginia Tech, sarà utilizzato per esplorare soluzioni a queste inefficienze. Il REMADE Institute, un partenariato pubblico-privato istituito dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, è il primo istituto statunitense dedicato a far progredire la transizione del paese verso un’economia circolare, con l’obiettivo di massimizzare il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali.
Si prevede che il progetto contribuirà in modo significativo agli obiettivi di risparmio energetico e riduzione delle emissioni del paese. L’approccio del team prevede l’uso di tecnologie di scansione 3D, lo sviluppo di nuovi materiali che possono essere stampati in 3D e resistere alle esigenze dei pneumatici dei veicoli commerciali e robot industriali programmati per stampare questi materiali in punti specifici sui pneumatici usati.
“Siamo davvero entusiasti di intraprendere questo ambizioso progetto, che integra i progressi nella scienza e nella produzione dei polimeri, tra cui la scansione 3D, la stampa 3D e la robotica industriale”, ha affermato Williams. “Se tutto va bene, la tecnologia di ricostruzione risultante potrebbe comportare riduzioni annuali di circa 90 chilotoni metrici di rifiuti di pneumatici e 800 chilotoni metrici di emissioni di CO2 [anidride carbonica] in tutto il settore della ricostruzione”.
Collaborando con l’Arizona State University e la Michelin, il team sfrutterà l’esperienza nella scienza dei polimeri, la sintesi di elastomeri ad alte prestazioni adatti alla stampa 3D, la progettazione di pneumatici, la caratterizzazione delle prestazioni e gli obiettivi di sostenibilità industriale. L’obiettivo principale è sviluppare un nuovo processo di produzione che depositi selettivamente questi materiali lungo la superficie del pneumatico per soddisfare i requisiti di prestazione del settore, riducendo gli sprechi e potenzialmente migliorando l’efficienza del carburante.