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Stampata in 3D la mano di Terminator

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Sembra quanto meno ironico che la stampa 3D risulti così importante nello sviluppo di protesi degli arti superiori, e in particolare delle mani, visto che è proprio quello che questo nuovo processo manifatturiero andrà a sostituire. Ovviamente la contrapposizione è u po’ estrema: stampare in 3D non renderà inutili le mani umane ma, anzi, le renderà in grado di fare ancora più cose, di farle meglio, più rapidamente e inquinando meno.

Ecco spiegata, allora, tutta l’attenzione verso le manie e le  braccia stampate. Proprio ieri vi avevamo raccontato della bimba di due anni che ha ricevuto una protesi fatta su misura per lei, stampata in 3D al costo di 5 euro. Oggi scopriamo che c’è addirittura un intero network, il Robohand Project,  di persone dedicate a creare mani bioniche stampandole in 3D, con l’obiettivo sempre più vicino di realizzare la perfetta mano prostetica di Luke Skywalker in Star Wars.

Intanto, però, c’è chi ha pensato di stampare in 3D la mano di Terminator. Si tratta di Richard Hague, direttore del Gruppo di Ricerca sull’Additive Manufacturing e sulla Stampa 3D dell’Università di Nottingham. Il braccio , esposto insieme ad altri 599 oggetti nella nuova mostra sulla stampa 3D del London Science Museum, serve per dimostrare come sia già possibile stampare strutture complesse, con giunture mobili e sensori delicatissimi: tutto in un unico processo.

I circuiti della mano robotica sono in grado di rilevare temperature, sentire la consistenza di oggetti e controllare i movimenti del braccio. La prossima sfida, la più grande, è quella di fare in modo che questi circuiti s’interfaccino con il cervello umano. Le basi per farlo sono state poste.

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Davide Sher

Sono un giornalista professionista iscritto all'ODG dal 2002 e mi sono sempre occupato di comunicazione trade. Per 10 anni ho redatto una testata dedicata al mercato dei videogiochi e successivamente ho partecipato alla creazione del primo iPad magazine dedicato all'elettronica di consumo. Dal 2012, mi occupo esclusivamente di stampa 3D/manifattura additiva, che vedo come la più affascinante e reale delle tecnologie oggi agli albori ma che plasmeranno il nostro futuro. Ho fondato Replicatore.it nel 2013 e ho scritto come blogger per diversi siti internazionali. Nel 2016 ho fondato la mia società 3dpbm (www.3dpbm.com), con base a Londra, che offre servizi di supporto alle aziende che vogliono comunicare, sia in Italia che nel mondo, i loro prodotti legati alla manifattura additiva. Oggi pubblichiamo diverse testate internazionali tra cui 3D Printing Media Network (il nostro sito editoriale internazionale), 3D Printing Business Directory (la più grande directory al mondo di aziende legate alla stampa 3D), Replicatore.it, Replicador.es e 3D Printing Media Network Chinese Version.

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