Stampanti 3D, con la Stratasys J750 si sta completando una rivoluzione

La Stratasys J750, è la prima stampante 3D che permette di realizzare prototipi quasi completamente identici agli oggetti finiti, in un modo così semplice da rischiare davvero di segnare l’inizio di una nuova era. La nuova e rivoluzionaria tecnologia, sviluppata dall’azienda israeliana, permette di stampare oggetti con diverse gradazioni di colore, textures e finiture, oltre che mischiare parti rigide e flessibili.
Questa evoluzione tecnologica segna una svolta epocale nel processo produttivo: produrre oggetti molto complessi costa, in termini di tempo e denaro, esattamente quanto realizzarne di semplici. E qui c’è la vera rivoluzione: le capacità possono finalmente spostarsi dalla tecnologia alla progettazione, dalla manifattura al design. Non è più necessario semplificare, separare le componenti e calcolare gli assemblaggi, ora è possibile concentrarsi maggiormente sull’oggetto da realizzare e farlo tutto in un’unica stampa.
“Prototipazione Rapida” ora è un eufemismo
La Stratasys J750 permette di combinare fino a 6 materiali diversi nello stesso oggetto, liberando del tutto la creatività dei progettisti, che non devono più rispettare gli stretti canoni realizzativi delle tecnologie tradizionali.
In un mondo sempre più veloce nei cambiamenti e orientato verso la personalizzazione estrema, la capacità di rispondere immediatamente alle richieste di mercato è fondamentale. Non c’è da stupirsi se sempre più aziende sembrano aver capito l’enorme vantaggio produttivo rappresentato dalle stampanti 3D: se prima erano richieste settimane o mesi per dar vita ad un prototipo, ora nell’arco di poche ore di stampa è possibile presentare ai clienti un oggetto fedele in tutto e per tutto al prodotto finito.
Un esempio è la statunitense Otterbox, leader nel mercato degli accessori per tablet e smartphones. Grazie alla Stratasys J750 è in grado di seguire le richieste del mercato con estrema agilità, potendo sperimentare con maggiore facilità più varianti dello stesso oggetto. Il vantaggio sta quindi nella possibilità di proporre ai clienti prototipi identici ai prodotti finiti e testarne il gradimento prima ancora di avviare il processo produttivo.
Otterbox ha scelto la Stratasys J750
Durante la visita degli uffici della sede Otterbox in Colorado, dove la parola d’ordine è lavorare divertendosi, un grande scivolo accoglie i visitatori all’ingresso. Qui sono state presentate le novità delle due aziende, oltre ad un intervento sullo stato dell’arte della stampa 3D da parte del professor Hod Lipson della Columbia University. Nella sede produttiva e di controllo qualità, oltre a macchinari per monitorare le performance delle cover, si può trovare una Stratasys J750 in funzione. E’ possibile quindi toccare con mano i prototipi appena realizzati, per capire effettivamente la qualità della stampa.
La stampa 3D è stata definita la rivoluzione tecnologica, economica e sociale del secolo, ma finora non si è ancora rivelata all’altezza delle aspettative: le sue reali potenzialità sono ancora ben lontane dall’essere comprese. E’ vero, da un lato ha dato la possibilità a milioni di persone nel mondo di produrre i propri oggetti, dall’altro ha dato alle aziende la possibilità di realizzare velocemente prototipi, abbassando notevolmente i loro costi di produzione.
Quello che ancora manca a questa rivoluzione è la semplicità di utilizzo. Progettare un oggetto che possa essere stampato in 3D richiede conoscenze specifiche: non basta premere un pulsante per realizzare le proprie idee, il know-how necessario è proporzionale alla complessità dell’oggetto. Per ottenere un prodotto verosimile, infatti, sono ancora richieste capacità tecniche che spaziano dalla progettazione 3d alla conoscenza delle macchine. Pensate agli oggetti che vi circondano e a quante componenti, finiture e forme complesse li compongano. Riprodurre questa diversità con le stampanti attualmente in commercio è molto difficile.
Tutto questo però è destinato a cambiare con l’avvento di nuovi modelli di stampanti 3d, come la J750 di Stratasys. Forse oggi possiamo dire che, grazie a Stratasys, un passo importante verso la rivoluzione tanto annunciata è stato compiuto.