Passare alla stampa 3D per una vera produzione digitale, Davide Zurro di EOS spiega come si fa

In qualità di Responsabile dello Sviluppo Applicazioni di EOS, Davide Zurro è una persona chiave durante il percorso che un’azienda deve compiere quando decide di avvalersi di processi di manifattura additiva, specialmente quando si tratta di utilizzare la stampa 3D industriale per la produzione di serie. “La mia ‘mission’ – ci spiega in questa lunga intervista esclusiva – è quella di supportare i clienti lungo tutto il percorso d’implementazione di questa innovativa e promettente tecnologia – la tecnologia additiva – dal primo approccio fino al compimento di quella che è la nuova frontiera della produzione: la digitalizzazione. Concretamente – precisa Zurro – si tratta di proporre al cliente un ampio ventaglio di offerte formative e di consulenza che rispondano alle diverse esigenze e ai diversi obiettivi dei clienti.”
Come leader di mercato della stampa 3D a plastica e metallo, EOS possiede una conoscenza unica dei processi additivi. Attraverso la società di consulenza interna Additive Minds, questo know-how viene messo a disposizione delle aziende che stanno avviando la trasformazione digitale della produzione. In questa intervista, Zurro spiega esattamente quali sono le sfide da affrontare in questo processo e i benefici che la stampa 3D può portare in termini di una produzione più snella, efficiente ed efficace.
3dpbm: Ci spiega cosa rappresenta Additive Minds per EOS?
Davide Zurro: “Additive Minds può essere considerato il cuore pulsante della EOS. Sotto questo cappello si identificano oltre 110 esperti che, giornalmente, hanno a che fare con progetti e formazione per i clienti. Le principali attività svolte da questa squadra sono: la simulazione e/o la stampa dei primi prototipi, lo sviluppo delle applicazioni e dei processi, la formazione e il supporto tecnologico al cliente. Oltre all’esperienza pluridecennale è infatti fondamentale la visione olistica e multi settore che ha reso negli anni quest’offerta unica e completa.”
3dpbm: Quali sono gli elementi più importanti da considerare per un’azienda che sta valutando di introdurre la stampa nel proprio flusso produttivo?
DZ: “Per prima cosa è essenziale identificare le tecnologie che meglio rispondano ai propri obiettivi e al proprio modello di business. Qualora si miri ad un’introduzione rapida ed “indolore”, il consiglio è quello di scegliere delle tecnologie mature e consolidate, che siano presenti sul mercato da almeno 5 anni.
Questo permetterà di sfruttare da subito i valori aggiunti della tecnologia stessa e di aumentare la competitività della propria azienda in tempi rapidi.”

3dpbm: Quali sono secondo lei i principali vantaggi che la stampa 3D può offrire rispetto alla produzione tradizionale?
DZ: “La riduzione dei tempi di progettazione e di produzione è sicuramente un vantaggio che, in molti casi, è strategico e decisivo. Alcuni tra gli altri importanti benefici della tecnologia additiva sono la libertà di design, l’integrazione funzionale, la customizzazione e la flessibilità di produzione. Senza dimenticare che la stampa 3D, se sfruttata appieno, permette di ridurre i costi produttivi e/o di migliorare sensibilmente la qualità dei prodotti finali.”
3dpbm: Molte aziende ormai conoscono la stampa 3D come metodo per la prototipazione rapida. Cosa cambia quando si tratta di considerare la stampa 3D come un processo produttivo?
DZ: “La tecnologia additiva va considerata alla stregua delle altre tecnologie produttive: va quindi integrata nella propria catena produttiva ed inserita nelle logiche aziendali, rendendola accessibile ai diversi dipartimenti e alle diverse funzioni aziendali. Resta quindi fondamentale sfruttare le peculiarità della tecnologia e i suoi valori aggiunti. L’obiettivo è quello di aggiungere valore al prodotto finito, ai processi o ai servizi che offre l’azienda. “
3dpbm: Quali sono secondo lei i vantaggi che la tecnologia di EOS, nello specifico, è in grado di offrire, rispetto ad altre tecnologie di stampa 3D?
DZ: “La tecnologia EOS è tra le più mature presenti sul mercato e permette di raggiungere requisiti qualitativi elevati. Inoltre, EOS offre un’ampia gamma di soluzioni, che vanno dallo sviluppo continuo di nuovi materiali, allo studio di sistemi sempre più performanti ed orientati alla produzione, ai servizi di supporto al cliente. Gli elementi distintivi delle soluzioni EOS sono la stabilità e la ripetibilità dei processi, l’affidabilità dei sistemi e lo spiccato orientamento al cliente. A questo si aggiunga anche un’ampia offerta di soluzioni per l’intero flusso produttivo (dai materiali, ai sistemi, ai software) grazie ad un sempre più ricco ecosistema.”
3dpbm: Quali sono i materiali più importanti che è possibile stampare con le tecnologie di EOS?

DZ: “L’offerta di materiali proposta da EOS e dall’ecosistema si sta arricchendo in maniera sistematica; oggi è possibile stampare molte delle leghe di uso industriale [leghe di alluminio, di titanio, base nichel, diversi acciai, ecc. N.d.R.] e diversi tipi di polimero [nylon, TPU o polimeri caricati N.d.R.]. Nella tecnologia additiva il materiale però diventa un elemento relativo e, ad essere importante è l’applicazione e la sua funzione in quanto molti vincoli progettuali dettati dalle tecnologie tradizionali vengono superati. Per tale motivo ci si trova spesso a sostituire i materiali correntemente utilizzati con nuovi materiali più performanti, più economici o più funzionali all’applicazione stessa.”
3dpbm: Come si differenzia Additive Minds da altri servizi di consulenza per l’additive manufacturing?
DZ: “Il team di Additive Minds fornisce tutti gli elementi utili per l’individuazione, la valutazione e lo sviluppo dei potenziali casi di business del cliente. L’obiettivo è quello di creare sinergia con il cliente, offrendosi come esperti della tecnologia e massimizzare invece l’expertise del cliente nel proprio settore. Rispetto ad altri servizi simili, Additive Minds vanta una esperienza ultraventennale con oltre 450 progetti di successo con clienti distribuiti su base mondiale e in diversi settori produttivi. L’offerta è trasversale e si propone di soddisfare sia quanti non hanno esperienza con la tecnologia sia gli utenti più esperti. Offriamo inoltre la possibilità di un’esperienza diretta con la tecnologia presso i nostri centri di innovazione e partner.”
3dpbm: Che cosa consiglia a chi si avvicina alla tecnologia per la prima volta e deve decidere da dove partire?
DZ: “La scelta vincente è puntare sull’applicazione giusta. Additive Minds propone un workshop dedicato durante il quale sarà possibile acquisire un metodo per la valutazione delle parti proposte dal cliente, stimarne la fattibilità tecnica e valutarne la sostenibilità economica. Il cliente disporrà quindi di un efficace e rapido metodo di screening che gli permetterà di sfruttare la tecnologia con successo.”
3dpbm: Quali sono i settori industriali più pronti a recepire e integrare i processi di manifattura additiva per la produzione di parti finali in Italia?
DZ: “Il medicale, l’aeronautico, il racing e il settore dell’energia sono già in produzione da diversi anni ed hanno quindi implementato con successo i processi di manifattura nella propria linea di produzione, affrontando anche le tematiche di certificazione e validazione. Recentemente si stanno imponendo l’automotive e il settore consumer. Si tratta quindi di una tecnologia democratica e trasversale che può essere introdotta con successo in tutti i settori produttivi.”

3dpbm: Quali sono le sfide più grandi che affronta nell’integrare i processi additive nelle catene di approvvigionamento?
DZ: La maturità della tecnologia “Powder Bed Fusion” ha permesso di superare lo scetticismo iniziale verso la tecnologia e gli ostacoli psicologici del cambiamento di mentalità. La sfida maggiore resta la carenza di standard e linee guide nei vari settori. Tra i valori e gli obiettivi della EOS c’è anche quello di semplificare e ridurre la catena di approvvigionamento e renderla più sostenibile.”
3dpbm: Quali sono i limiti e le sfide più grandi che le aziende italiane in particolare incontrano quando considerano l’integrazione dei processi additivi per la produzione?
DZ: “Uno dei limiti è il ‘know-how gap’, cioè la mancanza delle competenze necessarie per sfruttare al massimo la tecnologia. In alcuni casi la difficoltà è dettata dal fatto che è necessario rivalutare l’intero processo produttivo o persino considerare modelli di business diversi. Questo porta al coinvolgimento di diverse figure e livelli aziendali, rallentando il processo di implementazione della tecnologia. A queste sfide ben rispondono i servizi di consulenza di Additive Minds e l’impegno di EOS ad un’importante opera di divulgazione mediante webinar, workshop, congressi e fiere.”
Questa intervista è stata realizzata in collaborazione con EOS Italy. Per maggiori informazioni contattare Antonia.Valente@eos.info