I prototipi medicali stampati in 3D di OpenBiomedical sono pronti

L’iniziativa OpenBiomedical è una collaborazione non profit internazionale tra volontari e professionisti che vogliono usare le tecnologie open source e la stampa 3D per portare dispositivi medici a basso costo a chi ne ha più bisogno.
Dopo aver presentato i loro primi tre progetti – due protesi per le mani e un’incubatrice – poco più di un anno fa, OBM ha ora finalmente mostrato i primi prototipi dei loro dispositivi stampati 3D.
Mentre le protesi per mano – WIL e FABLE – hanno sicuramente un grande potenziale, il dispositivo che ha maggiormente attirato l’attenzione, per la sua utilità e la sua unicità nello scenario open source, è la Baby On Board (BOB), un’incubatrice per neonati a basso costo quasi interamente stampata 3D.
BOB è stata progettata come una risposta al fatto che circa il 75% delle morti neonatali avviene nella prima settimana di vita ed è dovuta spesso alla mancanza, o alla difficoltà di gestione, di equipaggiamento biomedico.
Per far questo BOB usa componenti a basso costo che possono essere riprodotti con la stampa 3D, una fresatura molto basica quasi ovunque, e ha inoltre documentazione gratuita disponibile online.
Ho parlato spesso con Valentino Megale e Bruno Lenzi, due dei membri del gruppo iniziale di OBM – che da allora è cresciuto in maniera molto significativa, espandendo le sue attività in molti continenti – e il loro entusiasmo per le possibilità offerte dalla stampa 3D open source è palpabile e continua a spingerli nelle loro attività divulgative.
Anche i due progetti delle protesi si stanno sviluppando rapidamente e OBM ha finalmente presentato la loro prima versione stampata 3D alla recente Maker Faire di Roma.
WIL (che sta per WIred Limb cioè arto cablato), è una protesi meccanica sviluppata per compensare la mancanza di un arto e funziona grazie al movimento del polso e a un sistema di fili e cavi.
FABLE(Finger Activated By Low-cost Electronics cioè dito attivato da elettronica a basso costo) è una protesi elettromeccanica dedicata a coloro che hanno subito un’ amputazione o siano nati con una malformazione congenita. Funziona grazie all’ acquisizione di segnali generati dalla contrazione bioelettrica dei muscoli vicino al gomito e permette movimenti del dito molto precisi.
La prima versione della mano FABLE è stata stampata da Justmake, una piattaforma collaborativa che permette a chiunque di avere accesso alla stampa 3D, ma comunque lo sforzo che sta dietro a OBM include una rete realmente vasta di persone che “lo fanno solo per aiutare”. Le donazioni sono ovviamente accettate e possono esser fatte attraverso la piattaforma di crowd-funding WithYouWeDo.
L’ondata di consapevolezza delle possibilità, create dall’ open source e dalla stampa 3D, che OBM ha fatto partire, può essere difficilmente quantificata in termini di investimenti economici.
Tuttavia, aiuterebbe sicuramente che portasse questi progetti dove realmente ce n’è bisogno.