Farmbot, Protolabs e NASA uniscono le forze per andare su Marte

Recentemente la NASA ha promosso una due giorni in cui aziende attive nella produzione di cibo open-source sono state invitate a scambiare le proprie idee. Tra le aziende invitate era presente anche Farmbot, startup specializzata nella creazione di macchine a controllo numerico per l’agricoltura di precisione, realizzate con il supporto della stampa 3D di Protolabs
Farmbot è infatti la società che ha vinto la passata edizione del Cool Idea Award, premio attraverso il quale Protolabs mette a disposizione ogni anno i propri servizi di prototipazione e produzione per rendere concrete le idee dei vincitori: Farmbot è stata così aiutata da Protolabs nella produzione di alcuni componenti necessari per il completamento di questo innovativo sistema che permette a chiunque e dovunque di coltivare il proprio cibo.
Una soluzione che sicuramente sarà di aiuto verso il nuovo grande obiettivo dell’esplorazione spaziale: la colonizzazione di Marte. I più cauti ingegneri della NASA stimano di poter raggiungere il Pianeta Rosso nell’arco dei prossimi anni, auspicabilmente verso il 2030. Anni che serviranno per risolvere alcuni problemi, non da ultimo quello del cibo, visto che il viaggio di andata e ritorno conta complessivamente più di 115 milioni di chilometri che, con le attuali tecnologie, non potranno che essere percorsi in non meno di due anni e mezzo. Ragion per cui la NASA ha deciso di coinvolgere anche aziende private per trovare metodi alternati come, per l’appunto, quello di poter produrre cibo direttamente nello spazio.
Le collaborazioni tra pubblico ed aziende private nel settore aerospaziale non è un fenomeno isolato degli Stati Uniti anche Russia, China e India sono del medesimo avviso: le aziende private sono chiamate e incentivate a collaborare nell’industria aerospaziale, arrivando a poter lanciare nello spazio i propri satelliti. E proprio su questo tema si può notare il cambio di paradigma tra la conquista della Luna e quella di Marte: se la prima è stata un mistero fino alla diretta dello sbarco, la seconda avrà successo grazie al lavoro di squadra della NASA e delle tante aziende private e start-up chiamate a collaborare al progetto di conquistare il pianeta rosso.
“Sempre nuove tecnologie continueranno a nascere, trasformando l’umanità”, ha spiegato il dottor Omar Hatamleh, Chief Innovation Officer della NASA. “Questo fa sì che aziende appena nate o ancora molto piccole abbiano la possibilità di entrare nel settore aerospaziale, prima totalmente inaccessibile, permettendo alla tecnologia e all’innovazione di andare ancora oltre. Credo che i grandi progetti futuri, come l’insediamento umano su Marte, non potranno che essere progetti collaborativi”.
Sebbene la NASA e Farmbot sembri la collaborazione tra Sansone contro Golia, entrambe avranno dei benefici dallo reciproco scambio: l’una metterà l’esperienza in cambio di nuove e ottime idee mentre l’altra avrà la possibilità di promuovere la propria tecnologia per renderla più accessibile e disponibile. E poi potranno comunque contare sull’aiuto di Protolabs, che con le sue soluzioni per prototipazione rapida si sta dimostrando un alleato sempre più prezioso.