Makies, le Barbie del futuro che assomigliano a persone vere
Nel 2010, prima che la maggior parte del mondo prendesse in considerazione le reali potenzialità della stampa 3D per i giocattoli, è nata una start-up chiamata Makies, co-fondata da Alice Taylor (ora amministratore delegato), che si proponeva di fare quello che nessuno pensava potesse essere possibile: accedere al grande mercato dei giocattoli con bambole stampate in 3D e di competere con giganti come le Barbie di Mattel, le Winx o le principesse Disney.
Pochi anni dopo, le bambole Makies sono diventati una realtà. Il prezzo, di circa 100 euro, è ancora un po ‘alto, ma nonostante questo gli americani e gli asiatici sono entusiasti di queste bambole, tanto da far registrare all’azienda oltre il 400% di crescita negli ultimi due anni. Un risultato pazzesco, considerando che non è più solo una start-up ma uno dei protagonisti del colossale mercato dei giocattoli; insomma, una grande dimostrazione di quanto la stampa 3D e la personalizzazione possano fare realmente.
Le bambole Makies stanno facendo tutto questo e molto altro. La loro fabbrica non è in Cina, ma nel centro di Londra, nella splendida zona di Shoreditch. All’interno hanno 10 stampanti 3D Cube, 3 Replicator di MakerBot e una Ultimaker che usano per creare tutti gli accessori; per il corpo di ogni bambola e la testa (realizzati attraverso la sinterizzazione laser del nylon), invece, si affidano a servizi professionali esterni di stampa 3D.
Una volta stampate tutte le componenti, queste vengono assemblate e “rifinite” con gli accessori proprio nel loro ufficio di 1.500 metri quadrati, dove un totale di 12 persone lavorano anche per l’amministrazione della società e sullo sviluppo del software. Questo perché la personalizzazione dalle Makies parte dall’online e dalla relativa app mobile. I bambini possono semplicemente visitare il sito web Makies o scaricare il Lab App Makies sui loro iPad, scegliere i modelli di base e quindi di personalizzare la bambola come vogliono, anche per assomigliare a loro stessi – tutto utilizzando un editor digitale piuttosto semplice.
Anche se non ci sono probabilità di vedere a breve queste bambole nei negozi, la piattaforma digitale è stata un grande successo quando è stata mostrata all’interno del grande magazzino Selfridges (nel centro di Londra), dove i Makies hanno venduto quasi un quinto della LEGO – che è un risultato incredibile per una piccola azienda.
Nel corso degli anni le bambole Makies hanno continuato ad evolversi, aggiungendo nuove opzioni di personalizzazione e differenti accessori, che possono essere acquistati attraverso il sito web Makies o su mercati online come Amazon. E in più, questi gadget sono diventate anche parte della rete Cubify, dal momento che l’azienda proprietaria di Cubify, 3D Systems, possiede anche una quota di minoranza nella società – in quanto la vede come un ottimo modo per promuovere la stampa 3D tra il grande pubblico.
Come in ogni impresa nel nuovo mondo della stampa 3D, le Makies sono solo all’inizio della loro storia. In questo momento l’obiettivo principale è quello di abbassare i prezzi, risultato raggiungibile solo con la produzione dei corpi attraverso tecniche di stampa tradizionali. Ciò non significa che saranno meno personalizzabili: le versioni future potranno introdurre elementi elettronici che permetteranno le bambole di interagire tra di loro e anche con videogiochi o applicazioni, proprio come avviene per “giocattoli” come Spyro e Disney Infinity. Probabilmente è solo una questione di tempo, ma un giorno ci può essere una Makies per ogni bambino.