L’inventore della stampa 3D Chuck Hull torna per traghettare 3D Systems nel futuro

È divertente vedere come molti eventi sembrano compiersi in un cerchio perfetto nel giro di 30 anni. Trent’anni fa Marty McFly arrivò nel futuro dal passato. Più o meno nello stesso periodo in cui Marty stava partendo, un uomo chiamato Chuck Hull inventò la stampa 3D.
Ora, dopo trent’anni di successi incredibili, e dopo aver tenuto un ruolo piuttosto marginale in azienda mentre il CEO Avi Reichental la guidava fino a diventare un gigante multinazionale, Chuck Hull è tornato al timone come presidente del comitato esecutivo.

La decisione arriva in seguito alla fuoriuscita di Reichental dalla società. Nonostante il periodo di grande espansione da lui orchestrato, l’ormai ex CEO ha pagato soprattutto il recente crollo delle azioni di 3D Systems (Nasdaq: DDD) in borsa: da oltre 80 dollari a meno di 10 dollari.
Hull ora guiderà un team che si occuperà della leadership attuale e di sostenere l’operatività a livello aziendale, e nel contempo cercherà un nuovo CEO che guiderà 3D Systems nel futuro della manifattura.
Per coloro che non hanno familiarità con gli inizi dell’epoca della stampa 3D, Chuck Hull è l’uomo che ha inventato la stereolitografia, il primissimo processo di stampa 3D, che ora è conosciuto come SLA. Ha anche inventato il formato STL (STL sta per file per stereolitografia) e detiene oltre sessanta brevetti relativi alla stampa 3D.
Mentre Hull ha mantenuto il suo ruolo di co-fondatore, direttore e CTO dell’azienda, nel 2003 Avi Reichental è entrato come CEO e ha guidato la 3D Systems attraverso una serie di acquisizioni di alto livello. Alcune di queste sono state, e lo sono ancora, di importanza strategica fondamentale, mentre altre non hanno portato i risultati sperati. Il recente crollo delle azioni è probabilmente una delle ragioni principali di questo drastico e improvviso cambio di leadership, specialmente perché Reichental stesso è stato citato in giudizio e accusato di aver ingannato gli azionisti.

Ora 3D Systems si trova ad affrontare molte sfide ma ha anche la forza per sostenerle. Reichental ha curato l’acquisizione di Zcorporation (l’azienda che ha inventato la linea di stampanti 3D binder jetting a colori), Phoenix (un’azienda francese che produce stampanti 3D SLM a metallo) e Geomagic (che produce scanner 3D e software di acquisizione di dati 3D). È stato anche responsabile per la crescita internazionale del servizio professionale di stampa 3D Quickparts.
Altre acquisizioni, soprattutto quelle che hanno portato alla linea di stampanti 3D FFF per consumer Cube, o quelle che hanno portato alle stampanti 3D, ancora non rilasciate, CeraFab, ChefJet e CubeJet 3D, non sono state così immediatamente remunerative e probabilmente hanno contribuito ad alimentare l’hype che alla fine ha condotto alla bolla azionaria.
Mentre ci sono pochi dubbi che 3D Systems abbia bisogno di un cambiamento di direzione -come molti altri grandi protagonisti dell’industria – la verità è che l’azienda sta ancora crescendo e registrando profitti. Forse non tanti quanto avrebbero voluto e si sarebbero aspettati gli azionisti ma 3D Systems non è la sola azienda che ha bisogno di evolversi per riuscire a portare la stampa 3D con successo alle masse.
Oggi ci sono negozi di stampa 3D e studi fotografici in quasi ogni grande città. A breve ci saranno in ogni paese. L’azienda offre anche sinterizzazione laser di plastiche con tecnologie a livello industriale, stampe 3D con resine multimateriale e a fusione laser di polveri metalliche.
Anche se sta attraversando una flessione, può essere un partner unico e completo per coloro che stanno cominciando ora a capire il potenziale della stampa 3D. Il futuro sperimentato da Marty McFly in Ritorno al Futuro era molto più “futuristico” di quello che stiamo vivendo ora. Eppure la maggior parte delle invenzioni viste nel film, tra cui sicuramente le auto volanti, non saranno mai possibili senza la tecnologia di stampa 3D. Forse il vero futuro della manifattura dista “solo” altri trenta anni.