
All’inizio di quest’anno, la società di stampa 3D in metallo con sede in Australia SPEE3D è stata arruolata come parte di una sperimentazione pilota di 12 mesi in collaborazione con l’esercito australiano e la Charles Darwin University (CDU) per addestrare i soldati locali alla produzione additiva. Ora, circa sei mesi dopo, i partner hanno fatto notevoli progressi con il sistema WarpSPEE3D.
Dopo una prima prova sul campo al mondo lo scorso giugno, SPEE3D e l’esercito australiano hanno utilizzato una stampante metallica 3D WarpSPEE3D come parte di un’altra esercitazione sul campo di due settimane, questa volta nel caldo e nell’umidità estremi del Northern Territory in Australia. L’esclusiva stampante 3D è un sistema AM in metallo di grande formato basato su una tecnologia di spruzzatura a freddo brevettata, che consente velocità di stampa più elevate e una produzione più conveniente rispetto ai metodi convenzionali. Pioniere di SPEE3D, il sistema è in grado di stampare parti metalliche fino a 40 kg a una velocità di 100 grammi al minuto.

Sebbene la stampante 3D WarpSPEE3D sia stata utilizzata per la prima volta a giugno per i test sul campo, da allora ha subito una serie di aggiornamenti e modifiche. L’obiettivo di questo test sul campo più recente era valutare le prestazioni della stampante a temperature e condizioni estreme. Infatti, la macchina è stata testata a temperature fino a 38 gradi Celsius e in ambienti con umidità fino all’80%.
“Questa seconda prova sul campo dimostra che la nostra tecnologia è una vera soluzione per la stampa 3D in metallo di spedizione”, ha affermato Byron Kennedy, CEO di SPEE3D. “Questa prova di due settimane dimostra che WarpSPEE3D è un robusto cavallo di battaglia in grado di stampare parti reali e risolvere problemi reali sul campo. Dimostra anche che i soldati possono assumere il controllo dell’intero flusso di lavoro per creare i pezzi di ricambio di cui hanno bisogno, dalla progettazione alla stampa e alla post-elaborazione, proprio qui dove ne hanno bisogno”.
Il sistema WarpSPEE3D è in grado di funzionare in queste zone difficili del campo soprattutto a causa della sua dipendenza dall’energia cinetica. Cioè, invece di utilizzare laser ad alta potenza e gas costosi, la tecnologia a spruzzo freddo utilizza la pura energia cinetica delle particelle che si colpiscono ad alta velocità, il che le fa legare insieme. È interessante notare che SPEE3D ha anche sviluppato un rivestimento di rame ACTIVAT3D, un materiale che ha dimostrato di uccidere il 96% di SARS-CoV-2 entro due ore dal contatto, che potrebbe essere spruzzato su superfici metalliche.