Le cellule del tumore al seno isolate con le tecnologie 3D printing

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Girona (Spagna) è riuscito a isolare le cellule staminali del cancro al seno applicando le moderne tecnologie di stampa 3D. In particolare, hanno isolato le cellule staminali del carcinoma mammario triplo negativo (un sottotipo aggressivo di cancro della mammella): si tratta di successo che dovrebbe, col tempo, rendere più semplice studiare le cellule del cancro al seno e sviluppare trattamenti farmaceutici che ridurranno il rischio di recidiva nei pazienti.
I ricercatori sono stati in grado di isolare con successo le cellule del cancerogene utilizzando una struttura stampata in 3D con una Sigma BCN3D. Ci è voluto tempo e fatica per realizzare la struttura ottimale, che consentisse alle cellule non solo di sopravvivere, ma anche di prosperare.
Nella fase di sviluppo, il team di ricerca ha generato una serie di 27 configurazioni tramite il metodo di progettazione sperimentale di Taguchi – con strutture create variando differenti parametri di stampa, tra cui altezza del layer, densità di riempimento o il modello di riempimento.
Joaquim de Ciurana, direttore del Gruppo di Ricerca sull’Ingegneria di Prodotti, Processi e Produzione, ha spiegato che: “Questa struttura è una rete che, sulla base di una serie di parametri quali la porosità o la distanza tra un elemento e un altro, è in grado di consentire alle cellule di aderire alla matrice, di crescere e di essere in grado di ‘arricchirsi’, come dicono i nostri colleghi”.
Inoltre, l’utilizzo della stampa 3D ha consentito ai ricercatori di migliorare l’efficienza del processo di ricerca, riducendo i costi rispetto alle metodologie tradizionali. Il successo potenzialmente rivoluzionario del team dell’Università di Girona è stato recentemente pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences and Polymers.
L’obiettivo finale è individuare gli indicatori che causano i tumori e trovare i farmaci per attaccarli senza danneggiare le altre cellule del corpo umano.
“Un tumore è costituito da molti tipi di cellule, pertanto è complicato localizzare queste cellule all’interno del tumore”, ha spiegato Teresa Puig, direttrice dell’Unità di Oncologia del Gruppo per l’Indagine sui Nuovi Bersagli Terapeutici. “Questo nuovo sistema è più efficace, permettendoci di lavorare in maniera diretta con questa tipologia di cellule”.