L’abito stampato in 3D che fuma se vi avvicinate
Vi immaginate cosa potrebbe succedere mettendo insieme le più avanzate tecnologie di manifattura additiva (stampa 3D per noi amatori), la partecipazione di Wolkswagen a una delle più importanti fiere automobilistiche, i materiali più all’avanguardia e la creatività di designer affermati? Se non ne avete la più pallida idea, ve lo diciamo noi: uno spettacolare abito stampato in 3D con sensori di prossimità che attivano un sistema di fumogeni da 530 grammi che diffonde una coltre di fumo quando qualcuno si avvicina troppo.
L’abito fa parte di una collezione di 8 pezzi creata per Volkswagen dal designer olandese Anouk Wipprecht e dall’architetto italiano Niccolò Casas, utilizzando i materiali forniti dalla società di prototipazione belga Materialise. Per creare l’effetto di un tessuto ultrafuturistico, infatti, l’abito è stato stampato usando un tipo di polyamide (TPU 92A-1), il primo materiale stampabile completamente flessibile, lanciato solo pochi mesi fa da Materialise.
La società belga ha fornito il supporto necessario per inserire i sensori e il sistema fumogeno nell’abito, oltre al software 3-maticSTL per disegnarne 5 diverse versioni. La vera differenza la fa, però, il materiale usato che è talmente flessibile da farci intravedere come potrebbero essere realmente i vestiti che indosseremo in futuro, stampati in 3D dalla stampante di casa solo inserendo una confezione di materiale e premendo un pulsante. Senza contare effetti, anche elettronici (dal fumo alla luce a profumi e parti mobili) davvero speciali facilmente inseribili nella fabbrica stessa, se di fabbrica potremo ancora parlare, dell’abito.
Il comunicato originale è apparso su Materialise