La wiki-pistola è realtà, il mondo non è più lo stesso
Negli USA i democratici, guidati dal presidente Barak Obama, stanno facendo di tutto per cercare di far approvare una regolamentazione delle armi da fuoco ma la resistenza dei repubblicani ha reso vani i loro sforzi – nonostante alcuni recenti casi drammatici di incidenti e stragi – e comunque l’effetto di qualsiasi nuova legge sarebbe vanificato dalla “wiki-weapon”, la pistola interamente stampata in 3D dal gruppo Defense Distributed.
Dopo aver stampato e utilizzato con successo il ricevitore inferiore di una pistola prima e di un fucile automatico poi – e ottenuto la licenza di produrle e venderle legalmente – Defense Distributed ha raggiunto l’obiettivo spaventoso che si era prefissato: creare e sparare un’arma interamente stampata in 3D. Cody Wilson, il 25enne che l’ha progettata, l’ha chiamata Liberator, in onore delle pistole da un colpo che gli alleati lanciavano sui territori occupati francesi durante la Seconda Guerra Mondiale. E anche in onore di un ideale – tipicamente americano e risalente ai tempi della rivoluzione per l’Indipendenza delle colonie – che le pistole, oltre a uccidere innocenti, siano l’unico vero mezzo per assicurare la libertà dagli oppressori.
La wiki-weapon è composta da 16 pezzi, tutti stampati attraverso una Stratasys Dimension SST 3D Printer da 8.000 euro, a cui si aggiunge un componente in metallo non necessario per il suo funzionamento ma solo per fare in modo che l’arma non violi la legge americana sulle armi nascoste (Undetectable Firearms Act). L’unico altro pezzo non stampato è un semplice chiodo. Dopo aver mostrato in anteprima a Forbes le immagini della pistola, Wilson ha pubblicato il video (qui sotto) in cui la utilizza con successo per esplodere dei colpi, per la precisione delle pallottole calibro .380.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=drPz6n6UXQY]