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La pasta stampata in 3D di Barilla prende forma con Thingarage

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Se pensavate che quella gli annunci di Barilla relativi alla stampa, a cominciare dallo sviluppo di una “stampante 3D per la pasta” insieme all’università olandese TNO, fossero solo stunt mediatici dovete iniziare a ricredervi. Il progetto sta infatti iniziando a prendere forma ora che si è concluso il concorso “PrintEat”, organizzato in collaborazione con  Thingarage, e sono stati scelti i primi possibili design: Rosa Pasta, Lune e Vortipa (che non sono affatto male!)

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Thingarage, start-up italiana co-fondata da Antonio Tiseo e tre soci, è una piattaforma di crowdsourcing per il design industriale. L’azienda organizza contest in collaborazione con aziende in cui chiunque può sfidarsi a creare design e progetti volti a stimolare il pensiero laterale e aiutare le aziende a creare nuovi prodotti.

In questo caso il contest creativo è stato realizzato da Thingarage su indicazione di Barilla, azienda leader mondiale nella produzione di pasta, ed è stato aperto per circa due mesi alla partecipazione di tutti i product designer nazionali ed internazionali. L’obiettivo di “PrintEat” era di rivoluzionare la concezione della pasta, almeno nelle forme in cui siamo abituati a conoscerla.

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Gli oltre 530 designer, provenienti da oltre 20 nazioni tra cui soprattutto Italia, USA, Paesi Bassi, Francia e Germania, sono stati chiamati ad uno sforzo creativo volto a sovvertire gli schemi produttivi tradizionali (trafilatura e stampi), ideando forme che potessero esser realizzate esclusivamente attraverso la stampa 3D.

In tutto sono stati sottoposti 216 progetti, che sono stati valutati da un team di esperti incaricati da valutarne la realizzabilità e l’originalità. Nel caso di “Rosa Pasta”, Loris Tupin, designer industriale francese di Maxilly sur Léman, ha proposto il modello biodinamico di un fiore che, partendo da un bocciolo, muta durante la fase di cottura in una rosa; Per “Vortipa” di Danilo Spiga e Luis Fraguarda, un team di product designer cagliaritani, è stato ideato un nuovo concept di pasta basato sulla morfologia di un vortice che, capovolto, rievoca le sembianze di un alberello di natale.

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“Lune” di Alessandro Carabini, un product designer italiano attivo presso lo Studio Abaco di Parigi, ha proposto il modello 3D di una luna con dei crateri al suo interno creati per migliorare l’interazione tra la pasta e la salsa con cui essa viene portata in tavola. Per questi designer thingarage ha previsto l’attribuzione di tre riconoscimenti in denaro per un totale di 2400€, oltre alla possibilità di essere intervistati sul blog del portale.

“Siamo elettrizzati dall’entusiasmo con cui il nostro contest è stato accolto dalla comunità di designer, molti dei quali non si erano mai messi alla prova con le sfide del Food Design” – ha affermato Michela Petronio, Vice Presidente del Dipartimento Ricerca e Sviluppo del Gruppo Barilla – “Vanno ancora fatti diversi passi sul progetto 3D – ma qualunque sia il futuro della pasta, Barilla ci sarà!”.

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“Realizzare un prodotto con le più avanzate tecniche di fabbricazione digitale e stampa 3D – ha aggiunto Antonello Balestrieri,CEO di Thingarage – significa superare i limiti della produzione industriale in modo intelligente. Sono davvero entusiasta degli esiti di questo sforzo creativo: la nostra community di designer ha interpretato questa sfida ambiziosa nel miglior modo possibile. Da essa sono nati progetti innovativi, che potranno aprire la strada ad un nuovo tipo di produzione e di consumo sostenibile. Credo che il settore del Food Design sia quello che può maggiormente beneficiare delle innumerevoli potenzialità crowdsourcing, lasciando che sia direttamente il cliente a decidere come personalizzare ciò che mangia”.

Quando Barilla aveva inizialmente annunciato l’idea di pasta stampata in 3D, tutti ci eravamo chiesti che senso avrebbe avuto stamparla un pezzo alla volta quando la pasta può facilmente essere prodotta in modo tradizionale. Proprio a questo servono i designer e Thingarage l’ha dimostrato ancora una volta: ad aiutarci a scoprire le nuove possibilità, pensando in modo alternativo: l’idea di una pasta che cambia forma durante la cottura, o una pasta vuota all’interno per riempirsi di salsa sono idee logiche e sensate che sfruttano il potenziale di una nuova tecnologia per offrire qualcosa di nuovo e desiderabile, rinnovando un prodotto come che più tradizionale non si può come la pasta: ciò non significa che la pasta non verrà più prodotta in massa ma che in futuro avremo anche queste possibilità. E noi non vediamo l’ora di provarla, magari già dal prossimo pranzo di Natale.

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