La nuova generazione della stampa 3D parte con la nuova Stratasys J750 e 6+1 materiali

Questo sarà un anno di transizione per la stampa 3D, un anno che vedrà molti grandi nomi entrare sul mercato, inclusa HP. Questi giganti, tuttavia, dovranno competere con l’attuale leader del settore, Stratasys (distribuita in Italia da Energy Group), e, a giudicare dalla nuova stampante 3D polyjet J750, non sarà facile.
Stratasys non è una società enorme (per gli standard dei colossi tecnologici), ma i suoi ricavi di quasi 1 miliardo di dollari annui derivano interamente dalla stampa 3D (mentre i colossi che si apprestano a entrare sul mercato in questore segmento sono ancora a 0). La società ha attraversato alcuni momenti difficili sul mercato azionario e sul mercato consumer, ma possiede una delle tecnologie di stampa 3D più avanzate per polimeri: getto d’inchiostro multi-materiale, multi-colore a resina liquida.
Questa è l’unica tecnologia attualmente in grado di controllare sia il colore che le proprietà meccaniche di un materiale a livello di singolo voxel. La Multijet Fusion Multijet di HP si propone di fare qualcosa di simile con le polveri ma resta da vedere se e quando il potenziale di quella macchina sarà pienamente attualizzato. La tecnologia di Stratasys, invece, è più che consolidata e soddisfa i più elevati standard di affidabilità e qualità di stampa.
“La J750 rappresenta l’evoluzione della tecnologia Connex3, che era già la più avanzata sul mercato,” spiega Davide Ferrulli, Channel Manager, Southern Europe, di Stratasys. “Ora, invece che 3 materiali più uno di supporta sarà possibile realizzare, in una singola stampata, oggetti composti da sei materiali più uno di supporto e questo è solo l’inizio.”
Stratasys ha presentato la nuova macchina a un evento esclusivo – a cui ha partecipato anche in nostro collaboratore – che si è tenuto in Colorado, presso la sede centrale di Otterbox. Si tratta di un’azienda che fattura oltre 500 milioni di dollari all’anno producendo accessori per tablet e smartphone. Otterbox usa tantissimo la stampa 3D per realizzare i prototipi dei suoi nuovi prodotti. Anche se non è possibile rivelare il nome, anche un’azienda italiana che opera nel settore dell’abbigliamento è tra le prime ad essersi assicurata una J750.
“La J705 può replicare oltre 360 mila sfumature di colori, cioè è possibile riprodurre l’intera gamma di colori semplicemente importando la grafica dal software 3D di Adobe nel nuovo software PolyJet Studio di Stratasys. Questa gradazione di colori non è solo sulla superficie ma in ogni elemento all’interno del prodotto stampato. Visto che tra i materiali è anche possibile usare quelli trasparenti – oltre a quelli rigidi, morbidi e opachi – questo assume una valenza ancora maggiore, offrendo possibilità creative senza precedenti,” evidenzia Ferrulli.
La J750 sarà significativamente più rapida dell’attuale generazione di stampanti polyjet (fino al doppio della velocità di stampa) e ridurrà al minimo i tempi di inattività associati con cambi di materiale. Le resine più utilizzate possono essere sempre caricate e pronte per la stampa. Il fatto che gli oggetti escono già completamente finiti significa tagliare ulteriormente l’iter produttivo di ogni prototipo eliminando i tempi di rifinitura e pittura dell’oggetto.
Inoltre Stratasys sta lavorando per rendere i suoi sistemi professionali sempre più accessibili anche dal punto di vista del costo della macchina stessa. La J750 debutterà infatti in una fascia di prezzo molto simile a quella del suo predecessore, la Objet500 Connex 3. Questo significa che sempre più product designer, ingegneri, produttori, servizi di stampa 3D e di prototipazione rapida avranno accesso al questa tecnologia.
“Con l’introduzione del J750, ne raccogliamo più di 25 anni di esperienza per impostare un nuovo traguardo nella stria della stampa 3D, riaffermando il nostro impegno a mantenere i nostri clienti sempre all’avanguardia dell’innovazione”, ha dichiarato Josh Claman, Chief Business Officer Stratasys. “Con il suo realismo la J750 è semplicemente un punto di svolta. Grazie alla combinazione di colori con molteplici materiali sarà possibile ricalibrare l’impatto della stampa 3D nel ciclo di sviluppo del prodotto. Il tempo risparmiato eliminando il processo di verniciatura e di assemblaggio può portare a tempi di sviluppo e lancio del prodotto ancora più rapidi. La J750 è un sistema multi-purpose in grado veramente di alzare l’asticella nella versatilità della stampa 3D “.
Ovviamente uno dei settori più interessati sarà quello medicale, immaginate le possibilità. Oppure guardate l’immagine qui sotto.