Euromold, novità e made in Italy rilanciano la fiera più importante del mondo

Inutile negarlo, Euromold a Dusseldorf a settembre non è la stessa cosa di Euromold a Francoforte a dicembre. Il clima è decisamente più mite, anche se l’autunno è già ben avviato da questa parti. Dusseldorf, vicino al Reno, è anche più accogliente della città sul Meno, ma alla fine quello che conta in questo periodo è quanto novità e quanti visitatori sono presenti nella fiera che per 20 anni è stata l’indiscusso momento saliente globale per l’intera industria della manifattura e quindi anche quello che have visto nascere e ha fatto crescere l’industria della manifattura additiva.
Qui le notizie sono contrastanti. Gli exhibitor sono stati meno della metà rispetto alle edizioni recenti e anche i visitatori scarseggiavano (anche se negli ultimi due giorni sono cresciuti notevolmente, forse attirati dai riscontri positivi emersi durante i primi due). Però questo riguarda soprattutto la parte non-additiva, che era già in forte declino lo scorso anno. L’aspetto più positivo, invece, è che per quanto non fossero presenti colossi quali EOS, Concept Laser, Stratasys – e per quanto persino 3D Systems fosse presente solo tramite un distributore – di stand e novità legate alla stampa 3D, soprattutto quella B2B low-cost e B2C – ce n’erano in abbondanza e questo fa pensare che – se questa non sarà l’ultima – l’edizione 2016 potrebbe rappresentare un nuovo inizio (Formnext permettendo).
In effetti due delle più grandi e importanti aziende presenti nella sezione additive manufacturing della fiera erano italiane, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto da Carmelo Rubeis, area sales manager, che segue la parte italiana di Euromold da moltissimo tempo: DWS e Sisma ed entrambe avevano presenze decisamente importanti. La prima, DWS non presentava novità particolari (se non l’ennesima versione aggiornata del prototipo della XFab) eppure il suo stand offriva di gran lunga la più vasta selezione di stampanti SLA, molto in voga di questi tempi, per i settori del gioiello, dentale e anche industriale. Lo stand di Sisma non era altrettanto vasto eppure l’azienda veneta era l’unica, insieme alla tedesca REALIZER, a rappresentare il mondo della stampa 3D diretta dei metalli, anche perché il costo della sua stampante si avvicina già al mondo delle piccole e medie imprese a cui si rivolgevano quasi tutte le aziende presenti.
ExOne, Voxeljet, EOS e Concept Laser erano infatti tra i grandi assenti di questa edizione. ANche se può sembrare paradossale, quindi, Euromold, la fiera storica della manifattura, sembra la più pronta e ricettiva ad aprire le sue porte al nuovo mondo della stampa 3D.
Infatti oggi una delle aziende italiane più rappresentative, è Sharebot che è anche una delle più rappresentative del nuovo mercato della stampa 3D, visto che al suo stand erano presenti ben quattro diverse tecnologie: FFF, DLP, SLS ed SLA. Queste ultime due sono anche state protagoniste tra le novità più eclatanti. La SLS, SnowWhite, che è arrivata finalmente sul mercato (in tempi brevissimi), perché in fiera si è “scontrata” con due modelli concorrenti nel nuovo segmmento dell’SLS low cost: la Lisa dei polacchi di Sinterit (una bellissima macchinetta da €7,000 che però non era possibile vedere all’opera se non via video) e la S1 degli svizzeri di Sintratec, che stampava oggetti di ottima qualità ma solo – per ora – in nylon nero (€9,000).
Per quanto riguarda la SLA, cioè la nuova stampante 3D Andromeda di Sharebot da 25 x 25 x 25 cm anche qui l’azienda italiana dovrà fare i conti con quella che è stata forse la novità più interessante in assoluto, la presentazione della nuova Form 2, che alla fine è anche un po’ italiana, visto che viene distribuita in esclusiva da 3DiTALY nel nostro Paese e che la responsabile della comunicazione europea, Sara Bonomi, è anche lei italiana. Della Form 2 abbiamo già parlato ed è senza dubbio una macchina “dirompente”, se non altro per il prezzo, uguale a quello del modello precedente.
Un’altra azienda interessante presente a Euromold è Kloner3D, produttore di stampanti 3D low cost ma altamente professionali con base a Firenze. L’azienda sta crescendo molto con iniziative mirate anche in campo accademico, come la recente collaborazione con ACTLAB del Politecnico di Milano, e offre una gamma di stampanti 3D tra le più complete, dai modelli più piccoli e consumer alla più grande 240Twin, con doppio braccio estrusore separato. Grazie ai suoi ingegneri, Kloner3D sta continuanod a innovare nel campo delle stampanti a estrusione e chissà che presto non ci presenti alcune novità sul fronte proprio delle braccia robotiche.
Clienti abituali di Euromold sono anche EGS e Open Technologies, i due principali produttori di scanner 3D italiani. Entrami presentano principalmente soluzione di scansione 3D per l’ambito dentale. Serena Santoro, responsabile marketing di EGS, infatti mi ha mostrato esattamente come funziona il loro sistema DScan3 Blue Light, che ha introdotto la possibilità di scandire sia la parte superiore che la parte inferiore del calco dentale. Open Technologies, invece, oltre alle soluzioni professionali, ha introdotto una piccolo scanner low cost per la scansione di oggetti sotto il nuovo brand Scan-in-a-Box.
Un’ultima azienda che finalmente sono riuscito a conoscere in fiera è Galassia 3D, distributori ufficiali delle stampanti 3D EnvisionTEC, una delle aziende più grandi presenti a questa edizione di Euromold e anche una di quelle che sta maggiormente spingendo per entrare con le sue stampanti in nuovi mercati. A questo proposito è stato molto interessante scoprire da Emanuele Balasso di Galassia 3D che proprio recentemente è stato venduto il primo 3D Bioplotter di 4° Generazione in Italia.
Sempre per quanto riguarda le aziende straniere presenti in Italia, grazie a Sandro Festa di 3DZ, il principale distributore italiano e sud europeo di stampanti 3D Systems, abbiamo potuto visitare un vicino centro di prototipazione rapida (Coffee) dotato di una vastissima gamme di sistemi 3D Systems, dalle comuni Projet 4500 e Projet 3500 ai più avanzati sistemi di sinterizzazione a plastica (come la ProX 500 qui sotto) e metallo, oltre alla più grande stampante 3D SLA del produttore americano (che però avevamo già potuto osservare da vicino in Provel (3D Systems Italy).
Insomma, nonostante la minore affluenza di novità e notizie anche quest’anno a Euromold ce ne sono state in abbondanza. Infatti quelle descritte qui sono solo quelle relative alle aziende italiane ma tra gli stand era possibile incontrare aziende di ogni tipo e da ogni dove, dai grandissimi produttori di polveri e resine per la stampa 3D a dozzine di diversi produttori di scanner, portatili o fotogrammetrici. Senza contare discorsi di altissimo profilo come quello tenuto da Jeff Kowalsky, CTI di Autodesk, sul software CAD generativo di prossima generazione. Poteva essere la fine di Euromold, dopo la dolorosa scissione da Frankfurt Messe. invece potrebbe essere un nuovo inizio per qualcosa di ancora più grande.