Il progetto SmartCitizen chiede aiuto alla stampa 3D per migliorare le nostre città
Lanciato con una campagna di raccolta fondi su Kickstarter, il progetto SmartCitizen nasce per aiutare le persone a controllare, registrare e visualizzare i dati relativi all’ambiente, soprattutto per quanto riguarda le città. Da allora è cresciuto in una comunità globale di utenti che possiedono un sistema di sensori basati su Arduino e, presto, potranno contare su una specifica custodia stampata in 3D per portarlo in giro in qualsiasi momento.
Una novità che era già preventivata sin dall’inizio della campagna Kickstarter, ma che solo ora è potuta finalmente diventare realtà – merito anche del FabLab di Barcellona e del team di IAAC, che sono stati alla base di questo progetto fin dall’inizio. Un’idea affascinante che unisce applicazioni per smartphone, condivisione di strumenti online, sensori ambientali, concetti intelligenti città, fabbricazione personalizzata ed elettronica a prezzi accessibili: non c’è quindi molto da stupirsi se che con un campo d’azione così ampio SmartCitizen sia riuscito a catalizzare su di sè molta attenzione nel campo della stampa 3D.
Il FabLab ha sviluppato la custodia che sarà disponibile per l’acquisto o, in alternativa, potrà essere scaricata e stampata in 3D; certo, ovviamente gli utenti di SmartCitizen potranno ancora utilizzare qualsiasi contenitore creato da loro stessi, ma quello che ci ha mostrato Tomas Diaz – co-fondatore del FabLab di Barcellona – è stato ottimizzato per contenere l’elettronica.
Il progetto SmartCitizen ha attualmente 1.015 dispositivi installati in tutto il mondo (a fronte dei 300 iniziali che erano presenti al lancio della piattaforma). Ci sono anche diverse migliaia di membri che si iscrivono per seguire i progressi del progetto, manifestando un vivo interesse per le città intelligenti. La scheda compatibile Arduino (sviluppata proprio in collaborazione con Arduino), ha un sensore di temperatura e di umidità, rilevatori di CO e NO2, suoni e luci.
Tutte le informazioni sono raccolte sul sito smartcitizens.me e vi si può accedere tramite un’App per smartphone dedicata. Anche i dettagli hardware sono liberamente accessibili su Github e, nel caso siate degli sviluppatori e vogliate fare qualche lavoro specifico con i dati raccolti dai sensori, è possibile scaricare l’API SmartCitizen.
A conti fatti, la stampa 3D non è una componente fondamentale del progetto SmartCitizen, ma l’uso che il team ne fa mostra come, in alcuni casi, le tecnologie di manifattura additiva stiano già entrando in una seconda fase, in cui la stampa 3D è semplicemente il modo più conveniente per produrre e distribuire un prodotto. Se poi può anche aiutare le nostre città a diventare più intelligenti, è certamente un’evoluzione più che benvenuta.