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EOS sponsorizza “Roboy”, la robotica incontra l’additive manufacturing

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EOS, azienda leader a livello mondiale per le tecnologie e la qualità delle soluzioni Additive Manufacturing (AM), ha annunciato oggi la sua collaborazione con la società svizzera Devanthro per il progetto Roboy dell’Università tecnica di Monaco. L’obiettivo del progetto Roboy è quello di portare la robotica umanoide allo stesso livello di capacità del corpo umano, migliorando progressivamente i modelli fino a raggiungere prestazioni analoghe a quelle degli esseri umani in termini di abilità, robustezza e flessibilità.

Le articolazioni del primo prototipo, Roboy Junior, sono mosse da muscoli e tendini e non da motori. Per il suo sviluppo è stato fatto un uso considerevole delle tecnologie di Additive Manufacturing: l’intera struttura del sistema scheletrico di Roboy, che comprende ossa e muscoli, è stata realizzata con i sistemi EOS per le materie plastiche. Oltre a velocizzare il processo di sviluppo dell’hardware, l’utilizzo della stampa 3D industriale consente di ottenere diversi vantaggi importanti.

I vantaggi dell’Additive Manufacturing

Le tecnologie di Additive Manufacturing consentono di produrre strutture altamente complesse e al tempo stesso estremamente leggere e stabili. Garantisce un’elevata libertà di progettazione, ottimizzazione e integrazione delle caratteristiche funzionali, oltre a consentire di realizzare a costi contenuti lotti di piccole dimensioni. Per lo sviluppo di Roboy è stato possibile sfruttare tutti questi vantaggi. L’assenza dei vincoli imposti dai metodi di progettazione tradizionali consente al team di Roboy di implementare le funzionalità direttamente nei componenti. Di conseguenza, è possibile eliminare numerose operazioni di assemblaggio che sarebbero altrimenti necessarie. Ad esempio, le mani e gli avambracci di Roboy sono prodotti in un unico pezzo, che include numerose articolazioni e le singole falangi delle dita.

A causa dell’elevata complessità e delle dimensioni ridotte al minimo dei sistemi meccatronici di Roboy, non è possibile eseguire simulazioni per mettere alla prova ogni parte del progetto. Il team di sviluppo deve quindi eseguire i test direttamente sul robot. L’AM è di importanza chiave perché consente la fabbricazione rapida dei singoli componenti e la modularizzazione e la parametrizzazione della costruzione del robot, rendendo possibile uno sviluppo iterativo dell’hardware.

“Nello sviluppo software, cicli di sviluppo rapidi consentono il miglioramento del software attraverso test nel mondo reale”, ha commentato Rafael Hostettler, responsabile del progetto Roboy. “L’Additive Manufacturing ci consente di applicare questo approccio alla robotica, velocizzando le attività di sviluppo per individuare i componenti funzionali ottimali in una frazione di tempo. La tecnologia di Additive Manufacturing EOS è estremamente importante per questo scopo  perché consente lo sviluppo iterativo dell’hardware che è di importanza critica per il progetto”.

Robotica umanoide: una vision con un impatto sociale

In futuro, con i progressi dell’intelligenza artificiale e della robotica, i robot avranno un ruolo molto più importante, sia a livello sociale che nel mondo del lavoro, grazie alla possibilità di impiegarli per attività particolarmente pericolose e ripetitive. In questo contesto, la capacità di realizzare robot con una morfologia simile a quella del corpo umano assicura vantaggi chiave rispetto agli approcci tradizionali della robotica. Innanzitutto, l’apparato muscolo-scheletrico umano è una soluzione che consente di produrre robot robusti, dinamici e dotati di abilità sofisticate. Inoltre, un robot dall’aspetto umano facilita notevolmente l’interazione tra uomo e macchina, rendendola più intuitiva e naturale. Nel corso dei secoli gli uomini hanno adattato l’ambiente alle loro esigenze e i robot umanoidi possono inserirsi più facilmente in questo contesto. Inoltre, la creazione di robot compatibili con l’anatomia umana consente di supportare e correggere la mobilità degli esseri umani, ad esempio attraverso l’uso di esoscheletri e protesi.

“Anche se sempre più aziende si focalizzano sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale, a livello mondiale il numero di progetti incentrati sulla robotica umanoide è molto limitato”, ha aggiunto Adrian Keppler, Chief Marketing Officer (CMO) di EOS. “Questo è uno dei motivi per cui siamo orgogliosi di supportare il progetto Roboy, ben consapevoli dell’importanza che riveste. Dal momento che i punti di forza dell’Additive Manufacturing coincidono proprio con le aree in cui i metodi di progettazione tradizionali raggiungono i loro limiti, la tecnologia EOS è la soluzione ideale per un progetto di ricerca così ambizioso come Roboy. Siamo lieti che il team di Roboy abbia scelto di affidarsi a EOS per realizzare la propria vision”.

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