Dall’Italia arrivano le ortesi stampate in 3D

Da tempo ormai si parla della possibilità di creare dei veri e propri esoscheletri utilizzando il 3D printing; un progetto da sempre considerato ancora impossibile da realizzare, ma che forse potrebbe diventare realtà viste le ultime novità realizzate da CRP Group (azienda di Modena che si sta specializzando proprio nel campo della stampa 3D e soprattutto nello sviluppo di materiali per la sinterizzazione laser) e lo studio di design bolognese MHOX. Ovvero, le prime ortesi stampate in 3D.
Ecco di cosa si tratta: le ortesi sono dei particolari dispositivi ortopedici solitamente utilizzati per la cura di patologie specifiche, legate – per esempio – alla rottura di un arto, a una malformazione o a deficit motori. Sono quindi delle specie di protesi, che vengono applicate all’esterno di una parte del corpo, sia per immobilizzarlo e proteggerlo, sia per assisterlo in un determinato movimento.
CRP Group e MHOX hanno unito le forze con specialisti nel campo della medicina e dell’ortopedia proprio per sviluppare le prime ortesi create tramite tecnologie di 3D printing. L’intero processo si basa su tre differenti fasi: la prima prevede una scansione (effettuabile in ambulatorio) dell’arto tramite il sistema di scanner infrarossi “portatile” messo a punto da CRP. A questo punto, si importa la scansione all’interno del software per la modellazione 3D sviluppato da MHOX, dove viene realizzato il modello virtuale dell’ortesi. Infine si avvia la stampa. Il risultato è un dispositivo ortopedico dalle funzionalità ottimali e personalizzato in base al paziente – aspetto che migliora in maniera esponenziale l’efficacia della terapia.
Una menzione particolare va al materiale impiegato per la stampa dell’ortesi: una sostanza basata su poliammidi e contenente fibre di vetro, composizione che garantisce elasticità, impermeabilità e, soprattutto, una resistenza notevole – rendendo così gli oggetti stampati con questo materiale più duraturi nel tempo.
Al momento sono stati creati due concept (una protezione per le mani e una sorta di tutore che assiste il movimento della gamba) ma in futuro verranno prodotte ortesi stampate in 3D di qualsiasi tipologia; anche perché la sistema messo a punto da CRP Group e MHOX è incredibilmente versatile. Per di più, i risultati fino ad ora raggiunti sono stati così positivi che non è da escludere una commercializzazione di questi dispositivi ortopedici nel prossimo futuro.
Quel che è certo è che si tratta di un passo avanti incredibile nell’ambito delle possibili applicazioni del 3D printing; non solo perché dimostra come questa tecnologia in campo medico sia in grado di fornire un valore aggiunto notevole, ottenendo risultati impensabili fino a qualche tempo fa, ma anche perché apre scenari da pura fantascienza. Tra qualche tempo, infatti, si potranno sfruttare principi simili per creare protesi sempre più simili agli arti umani reali; e poi non stavamo parlando di esoscheletri?