Uno dei concetti più mind-boggling (usiamo l’inglese perchè è difficile rendere l’idea in italiano) della stampa 3D è l’idea che le stampanti 3D non siano altro che robot riproduttivi o comunque l’apparato riproduttivo dei robot. Niente estremizza quest’idea come il concetto di RepRap, cioè la creazione stampanti 3D in grado di creare ogni componente di un’altra stampante 3D, diventando – di fatto – macchine in grado di autoreplicarsi (con l’aiuto, almeno ancora per un bel po’ di anni) di un essere umano che assembli i componenti.
La RepRap è stata la prima stampante 3D low cost e RepRap.org è un progetto di comunità che vuole rendere questa tecnologia accessibile a tutti, oggi soprattutto attraverso i processi di stampa 3D ma non sono esclusi altri sistemi che possano funzionare (presumiamo idee collegate alla robotica ma dubitiamo che possa esistere qualcosa di più cost-efficient della stampa 3D). Se creare per creare una stampante 3D serve solo una stampante 3D e del Filament vuol dire che chiunque, ovunque, può costruirsi non solo un sistema manufatturiero personale, ma intere fabbriche: le totale delocalizzazione della produzione.