Colonizzeremo Marte con la stampa 3D

A pensarci bene è ovvio: l’unico modo che abbiamo di colonizzare realmente un pianeta è se gli edifici che dovranno proteggerci e i sistemi che ci permetteranno di produrre cibo sfruttando l’energia solare si costruiranno da soli, visto che non possiamo certo mandare gli astronauti a costruirli in tuta spaziale e con supporto vitale limitato. Gli edifici dovranno essere già lì ad aspettare i coloni, come in questo progetto di base lunare ma non solo: una volta che la tecnologia sarà stata sviluppata a sufficienza e adattata per sfruttare le risorse marziane, la stampa 3D potrà essere usata per realizzare i componenti di altre stampanti 3D, permettendo così lo sviluppo di sistemi sempre più complessi e, prima o poi, sistemi che si costruiranno e si replicheranno in totale autonomia.
Questo è quello che pensano gli scienziati della Mars Foundation, un’organizzazione che sta studiando la fattibilità di una colonia umana permanente su Marte, e che ha partecipato alla scorsa World Maker Faire: il progetto delle colonie stampate in 3D si chiama Mars Homestead Project ed è già stato avviato, almeno per studiare i possibili metodi di creare plastiche e polimeri attraverso gli elementi presenti su Marte, oppure come utilizzare il terriccio marziano per stampare con fibra di vetro e cemento. Sarebbe addirittura possibile utilizzare l’amido di mais e patate – coltivate nelle serre stampate in 3D – per creare oggetti più leggeri come posate o contenitori praticamente usa e getta.