Carboni e Metalli vince con Lunar Project, moto con parti stampate in titanio

Carboni e Metalli, una startup innovativa con sede nel cuore della Motor Valley italiana, ha presentato un concept radicale per una moto che rende omaggio ai successi delle missioni Apollo, appropriatamente battezzata Lunar Project. La moto ha fatto il suo esordio ufficiale ai Wildays 2019, vincendo
il premio “BEST OF SHOW”.
“Nel 1969, l’umanità ha messo piede sulla Luna. Ora, 50 anni dopo, rendiamo omaggio a quell’impresa storica attraverso quello che sappiamo fare meglio da questa parte del mondo: combinare materiali unici e tecnologie avanzate con artigianato e design,” ha spiegato Massimo Bercella, co-fondatore di Carboni e Metalli.
Michele Antolotti, l’altra metà dell’azienda ha aggiunto: “La nostra ‘impronta’ sono i processi di produzione ad alta tecnologia e volevamo dimostrare l’impatto che le tecnologie spaziali possono avere anche in un mercato tradizionale come quello delle moto”.
Da KTM a Lunar Project
Il progetto Lunar si basa su un classico KTM 250GS, che per l’occasione è stato reinventato con un approccio futuristico, combinando dettagli vintage come il telaio in acciaio e un enorme motore a 2 tempi, con le più avanzate tecnologie attualmente disponibili sulla Terra, come i compositi rinforzati in fibra di carboni e le parti strutturali fabbricate in metallo mediante manifattura additiva, come il sottotelaio in fibra di carbonio, il forcellone posteriore in titanio stampato in 3D e fibra di carbonio (una prima assoluta) e il forcellone anteriore in stampato in 3D in alluminio.
I servizi di stampa 3D in metallo sono stati forniti da Beam IT, noto AM service provider italiano, con base a Fornovo (Parma), di cui Antolotti è General Manager e che è tra i principali fornitori di componenti metallici per l’industria aerospaziale, medicale e automobilistica.
“Questo progetto è una dichiarazione, volevamo dimostrare che anche un prodotto del genere può essere innovato applicando sfruttando la libertà creativa della stampa 3D,” afferma il duo. “La ricaduta tecnologica derivante dal programma Apollo è stata enorme e abbiamo sentito l’impulso di fare la nostra parte nel celebrare la più grande conquista nella storia dell’umanità, ora che siamo all’alba di una nuova era di esplorazioni spaziali.”