Arriva l’etichetta “Made in Space”
L’Europa investe quasi 100 miliardi di dollari all’anno per contribuire alle missioni del’umanità nello Spazio. Non sono tantissimi rispetto ai PIL delle varie nazioni della Comunità Europea ma, soprattutto in tempi di crisi e rigore economico, la gente si chiede a cosa serva davvero mandare gli astronauti (e i robonauti) lassù.
IL VALORE DELLE MISSIONI SPAZIALI
Anche per rispondere a questa domanda, l’ESA, l’Associazione Spaziale Europea, sta pensando a una camapagna per comunicare il valore delle missioni spaziali anche nella vita di tutti i giorni. Molti dei prodotti che usiamo, dalla tecnologia ai tessuti, infatti, sono stati sviluppati per le tute o per le navicelle spaziali. Inoltre, grazie alla condizioni uniche di gravità zero, è possibile testare e sviluppare farmaci e nuovi materiali con maggior precisione.
CREATO NELLO SPAZIO
Per tutti questi prodotti che sono di fatto stati concepiti nello spazio, l’ESA vuole introdurre l’etichetta Made in Space, che, nella visione dell’agenzia diventerà sinonimo di qualità ed innovazione e permetterà a noi “terrestri” di comprendere quanto i viaggi spaziali siano realmente importanti anche per la qualità della vita di tutti i giorni. Prima di poter usare la nuova etichetta, però, l’ESA dovrà probabilmente vedersela, almeno per quanto riguarda i diritti del nome, con la società Made in Space, che produce componenti per l’industria aerospaziale attraverso un processo di additive manufacturing con stampanti 3D.