Ancora nuovi dettagli sulla stupefacente tecnologia di stampa 3D di Bo Pang

L’industria della stampa 3D ha così tanto da dare e che è praticamente solo all’inizio. Perché ora che la tecnologia si è diffusa, nell’arco di pochi mesi assistiamo a delle rivoluzioni in piena regola; e la tecnologia DLP “continua” dello studente dell’Università di Buffalo Bo Pang è significativa sotto questo punto di vista, dato che aiuta a comprendere meglio l’evoluzione dell’industria nel suo complesso.
Si può definire come la naturale evoluzione della tecnologia DLP, nonostante richieda ancora molto lavoro per diventare una tecnologia commerciale; ma, a giudicare dalla facilità con cui Bo parla del suo lavoro, siamo pronti a scommettere che questo traguardo non sia poi così lontano.
Difficile capire bene come funzioni a livello ingegneristico, ma – per farla semplice – il DLP continuo si dovrebbe considerare come un “film” del file STL, mentre il DLP classico è paragonabile una serie di diapositive. Ecco perché è molto più veloce e, per lo stesso motivo, è necessaria una membrana per “appiattire” la resina liquida dopo la fotopolimerizzazione, in modo che la seguente parte dell’oggetto (non parliamo di strati dato che questo è un processo continuo) può essere gestita più rapidamente e in modo automatico. “Col DLP tradizionale dobbiamo attendere un certo lasso di tempo prima di proiettare la prossima ‘immagine’“, ha spiegato Bo. “La membrana rende possibile rendere questo continuo, senza interruzione“.
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Infatti, il segreto è che il processo non è veramente continuo come un film, ma il movimento estremamente velocemente fa in modo che sembri senza sosta. Ciò che stupisce è come la storia si ripete, solo a un ritmo molto più veloce: Stratasys ha inventato la tecnologia FDM negli Anni ’90 (la base per la nascita dell’FFF) e ora, a nemmeno un mese dall’arrivo della di CLIP Carbon3D), uno studente sta proponendo una sua “versione open”. Ma Bo Pang e il suo team sanno che pubblicare questo lavoro potrebbe essere solo l’inizio.
La differenza principale con tecnologia Carbon3D, come ho capito, è la natura della membrana di inibizione: quella di Carbon3D di è ossigeno puro, mentre questa di Bo Pang, anche se più complessa e costosa da costruire, offre una maggiore libertà. La membrana del DLP continuo è fatta di aria normale. “Questa macchina ha ancora un sacco di problemi che devono essere risolti. Ad esempio, mentre funziona bene su oggetti cavi di piccole dimensioni, non possiamo ancora costruire oggetti cilindrici pieni“, spiega Bo Pang. “Tuttavia, una volta capito il concetto della membrana la tecnologia è piuttosto semplice e sono abbastanza sicuro che ci sono molte persone che lavorano già su di essa, il che permetterà uno sviluppo molto rapido“.
Bo Pang, che è attualmente uno studente laureando presso l’Università di Buffalo e un assistente di ricerca presso l’UB Additive Manufacturing Lab, ha lavorato su questo progetto per meno di un anno. Nell’anno e sette mesi ha trascorso all’AM Lab presso l’Università di Buffalo ha lavorato anche alla progettazione di uan micro stampante SLA per scopi biomedici e a una stampa SLA super-veloce, in grado di costruire le parti fino a 15 volte più velocemente rispetto alla media con una precisione decisamente accettabile.
Bo intende continuare a lavorare nella produzione additiva: il suo sogno è quello di lavorare nel reparto di Ricerca & Sviluppo di un grande produttore di stampanti 3D, per contribuire al progresso di questa tecnologia. Se fossimo envisionTEC, o uno dei concorrenti di envisionTEC, prenderemmo seriamente in considerazione lo sua assunzione.