A Casa Jasmina, “casa” è dove c’è la connessione (e una stampante 3D)

Coloro che sono appassionati delle nuove tecnologie di manifattura digitale e personale, sia quelle additive come la stampa 3D sia quelle sottrattive come il taglio e la fresatura laser, sanno che ci sono alcuni posti nel mondo dove grandi aziende o istituzioni e maker si trovano per esplorarne le possibilità. Casa Jasmina a Torino è sicuramente uno di questi.
A San Francisco c’è Pier 9 di Autodesk. A Barcellona c’è FabLab Barcelona che lavora con IAAC (Institute of Advanced Architecture). A New York c’è il New Lab, che unisce molte diverse aziende e studi. A Torino, la città più grande vicina al luogo di nascita di Arduino (Ivrea), il produttore di circuiti stampati open source ha collaborato con il Fablab di Torino per creare Casa Jasmina, un luogo dove maker e designer possono sperimentare con le tecnologie produttive concentrandosi sull’ uso dell’ IoT (Internet delle Cose) nell’ ambiente di una casa, esplorando le applicazioni domotiche del prossimo futuro.
Il progetto Casa Jasmina è frutto di Massimo Banzi, cofondatore di Officine Arduino, e Bruce Sterling insieme con Lorenzo Romagnoli. Come community manager, Alessandro Squatrito, è sempre presente nei pressi e all’ interno della casa. Ha il compito di organizzare tutti i progetti e i workshop che si svolgono nei locali e certamente è molto impegnato. Con un background anche in product design, passa anche del tempo a creare prodotti innovativi per la casa, come il popolare connettore da tavolo stampato in 3D che ha progettato nel 2014 e ha ricevuto parecchia visibilità.
Ci siamo incontrati (virtualmente) con Alessandro per scoprire un pochino di più su quello che sta accadendo nella casa, in particolare per quanto concerne le applicazioni di stampa 3D. “Da quando abbiamo aperto nel Giugno del 2015, facendo leva sulla nostra collaborazione con Officine Arduino, FabLab Torino e Toolbox, uno spazio locale di coworking, abbiamo cominciato a collaborare con altre aziende interessate alle applicazioni casalinghe dell’ IoT” dice Alessandro. “Per esempio Valcucine – uno dei leader mondiali nella produzione di cucine di fascia alta ce ne ha fornita una su cui e con cui lavorare. In effetti a breve avremo uno studente del Politecnico di Torino che verrà per lavorare su un progetto IoT concernente questa cucina”.
In generale, mi ha spiegato Alessandro, Casa Jasmina lavora con tre diversi approcci. Uno è quello dei workshop. Il prossimo è il progetto Coming Soon della School of Ma (dove Ma sta per “Machines and Making Things). A partire da Febbraio useranno I locali della casa per un intero mese, lavorando su IoT e progetti di design.
Il secondo approccio è quello delle residenze per artisti e designer. Si usano i locali di Casa Jasmina per condurre progetti che sono poi pubblicati nel sito web di Casa Jasmina. Questi progetti includono parecchi esperimenti che coinvolgono l’uso della manifattura digitale per la tecnologia, la scienza e le arti. Uno dei progetti più recenti che coinvolge la stampa 3D è la Filament Sculpture dell’artista Lia.
L’ultimo aspetto è la collaborazione con aziende per le attività di Ricerca e Sviluppo e ancora una volta la stampa 3D è coinvolta. Lavorando con FCA (Fiat Chrysler Auto), che ha anch’ essa sede a Torino, Casa Jasmina ha accesso a un braccio robotico di Comao (che è una filiale di FCA). Questo braccio, che muove 7 assi invece dei 3 come una stampante 3D, può essere usato per estrudere qualunque tipo di materiale. Il team di Casa Jasmina si sta concentrando sull’ estrusione pneumatica della ceramica, anche se, a questo punto, la sfida principale è lo sviluppo di un software che possa essere usato per controllare il robot, senza dover scrivere il codice ogni volta.
Infine Casa Jasmina sta per aprirsi a Airbnb, il che significa che – se trovate una delle due camera libere – potete andarci a trascorrere un weekend. “Per noi è un modo ideale per testare realmente come le persone reagiscono ad alcune delle tecnologie che stiamo sviluppando,” dice Alessandro. “Collaboriamo con aziende che vogliono aiutarci a scoprire che cosa funziona e cosa non nell’Internet delle Cose.” Se lo fate a Casa Jasmina avrete accesso alla cucina, al bagno al soggiorno insieme a tutti i dispositivi e le funzioni connesse. In altre parole sarete “a casa”: se Airbnb ci ha mostrato una cosa, questa è che “casa è dove c’è la connessione al wifi”.