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3ntr svela in esclusiva nuovi dettagli su Spectral, la nuova stampante 3D a 4 estrusori per super polimeri

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3ntr è una delle aziende maggiormente attive per quanto riguarda la digital transformation dei processi di produzione industriale, rappresentando a conti fatti una delle eccellenze della stampa 3D “made in Italy”. Da anni ormai fornisce soluzioni altamente efficienti per l’utilizzo della manifattura additiva all’interno dei cicli produttivi aziendali e per il 2019 punta ad innalzare ulteriormente l’asticella con Spectral 30, un nuovo sistema di stampa 3D a 4 estrusori pensato per l’utilizzo dei cosiddetti super polimeri – PEEK e ULTEM su tutti.

Presenta già durante il Formnext 2018 di Francoforte e finanziata in parte anche dalla Comunità Europea mediante il progetto Clean Sky, la Spectral 30 fa tesoro del know-how dell’azienda nel campo della stampa FDM per offrire un hardware ancora più performante, preciso, efficiente e in grado di realizzare pezzi altamente resistenti – aspetto di fondamentale importanza quando si parla di produzione industriale.

La partnership con l’ente di ricerca francese Rescoll (sempre nell’ambito del progetto Clean Sky) mira alla realizzazione di supporti ad alte performances per i super polimeri che Spectral 30 può gestire.

Abbiamo parlato con Davide Ardizzoia, fondatore di 3ntr, per saperne di più riguardo a quella che si presenta come una delle novità più interessanti del prossimo anno.

Come nasce il progetto Spectral?
Spectral 30 nasce ormai due anni or sono con l’idea di fare un nuovo modello di stampante che potesse stampare correttamente i polimeri di tipo aerospaziale, quali PEEK, ULTEM e PPSU. In questo progetto abbiamo riversato tutte le nostre capacità e le nostre conoscenze così da poter realizzare una macchina che fosse affidabile e realmente produttiva. Spectral 30 è dotata di una camera calda che arrivano fino a 240°, quindi ben superiore al valore di transizione vetrosa di gran parte dei polimeri conosciuti. La transizione vetrosa è quella temperatura che permette di stampare agevolmente qualsiasi polimero: per esempio, nel caso dell’ABS la temperatura è attorno ai 70-90°, mentre per il PEEK si aggira attorno ai 160-180°. Perciò, se si vuole stampare correttamente il PEEK è necessario arrivare a una temperatura di camera calda di circa 150-160°”.

A questo punto la domanda la domanda sorge spontanea: perché realizzare una macchina che sia molto più calda del necessario?
Prima di tutto perché vogliamo dare la possibilità in futuro ai nostri clienti di fare i processi di tempra dei polimeri, un processo ancora ampiamente sconosciuto anche ai produttori stessi di polimeri ma molto promettente. Con questo tipo di approccio si possono ottenere delle parti stampate molto più resistenti del normale. Quindi, mettere in commercio una macchina che consente di fare della sperimentazione e dei trattamenti post-stampa a temperature più elevate, può fornire un vantaggio strategico in certi ambiti, soprattutto nell’aerospace e nell’automotive. Con Spectral 30 puntiamo a portare i super polimeri a una platea più ampia, ovvero alla maggioranza delle piccole e medie imprese. Perché è lì che, soprattutto in Italia, si crea valore, dato che si tratta della spina dorsale dell’economia”.

Possiamo quindi dire che la Spectral è una macchina pensata per applicazione immediata, ma comunque con un occhio anche al futuro?
Tutte le macchine che abbiamo prodotto da quattro anni a questa parte hanno prima di tutto un approccio sempre open, possono essere usate con dei materiali di terze parti, anche in fase di ricerca e sviluppo. E il fatto di avere macchine che siano aperte, performanti, sicure e potenti, consente a tutti i produttori di polimeri, a enti di ricerca, oppure a utilizzatori finali avanzati di fare ricerca con molta facilità e anche con precisione. Un altro fattore sul quale puntiamo molto è l’interoperabilità di questi sistemi. Quando si stampa, è fondamentale sapere quante più informazioni possibili per poter integrare questo macchinario in un processo di produzione industriale, soprattutto in un’ottica di controllo di qualità e di diminuzione delle difettosità. Per questo abbiamo dotato la Spectral 30 di una buona dote di sensoristica, così da poter raccogliere il maggior numero di valori possibile”.

Quali sono le caratteristiche di questa nuova macchina?
La Spectral 30 è pesantemente automatizzata e pensata per la produzione, per cui non avrà il problema che affligge molti nostri competitor con la messa a punto degli estrusori, degli allineamenti, degli Z offset e così via. Sarà più facile da utilizzare. Inoltre, Spectral può contare su quattro estrusori, caratteristica che aumenta notevolmente il livello di libertà di utilizzo: stiamo sviluppando degli ugelli innovativi con nuove geometrie e performance ulteriormente migliorate. Si tratta di una nuova generazione di macchine che vedrà come capofila La Spectral 30, una stampante con un’area di stampa di 300x300x300 mm, ma contiamo di affiancare in breve tempo anche dei modelli più grossi. Spectral 30 è la nostra prima macchina che ha integrato tutto in un solo monolite: l’unità di essiccazione dei polimeri, il print server e l’interfaccia di rete verso l’esterno”.

A tuo avviso, quali settori potranno trarre maggiormente vantaggio dall’utilizzo della Spectral?
Abbiamo pensato a questa macchina per portare l’additive a una platea più ampia di utilizzatori. Il target più facile per noi è l’aerospace, perché è un mercato che è già abbastanza ricettivo, sa bene perché vuole usare determinati polimeri e ha già una notevole esperienza. Non vogliamo però limitarci a questo particolare settore e puntiamo a proporre la nostra soluzione all’industria in generale. I polimeri di tipo aerospaziale hanno delle tenacità pazzesche, ma non vengono ancora utilizzate in tanti ambiti industriali proprio perché i costi di utilizzo sono proibitivi. Poter dare ai nostri interlocutori la possibilità di produrre meglio e a costi più contenuti può contribuire a rendere i nostri clienti non solo più competitivi, ma creare anche occasioni di business e di occupazione”.

Quando sarà disponibile?
Attualmente Spectral 30 è in fase di collaudo finale e stiamo ottimizzando tutti i parametri di stampa, fiduciosi di poter consegnare una soluzione altamente competitiva ad aprile 2019. Per ora abbiamo già raccolto un buon numero di clienti interessati Formnext di Francoforte, e le vendite stanno cominciando a buon ritmo”.

 

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Matteo Maggioni

Laureato in Scienze Giuridiche presso l’Università degli Studi di Milano, nel corso degli anni Matteo si è specializzato nel mercato delle New Technologies, concentrandosi particolarmente sul mercato della stampa 3D e sulle sue possibili applicazioni nel mondo dell'Industria 4.0.

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