Sharebot Academy punta ai Fablab con la nuova Kiwi-3D
Sharebot, il più principale produttore italiano di stampanti 3D FDM cartesiane sta vivendo un boom di richieste incredibile ultimamente. L’azienda basata a Nibionno (LC) ha recentemente intensificato la produzione fino a 120 Sharebot NG (la loro macchina di seconda generazione) assemblate e spedite mensilmente, ma la domanda è in aumento. I cinque soci fondatori sono stati letteralmente travolti ma la cosa sembra piacergli molto, tanto che hanno ogni intenzione di alimentare ulteriormente l’inerzia favorevole. Così, mentre la NG viene venduta principalmente online e nei negozi di stampa 3D, hanno sentito l’esigenza di realizzare una macchina pensata specificamente per permettere ai Fablab di insegnare alle nuove generazioni tutto ciò che c’è dietro a una stampante 3D. La nuova Kiwi, presentata al 3D Hub di Parma è ora pronta per essere lanciata sul mercato, attraverso un programma educativo in collaborazione con i Fablab – italiani e internazionali – che aderiscono al progetto. Molti tra i produttori di stampanti 3D e le più importanti istituzioni accademiche sono concordi sull’importanza che una vera educazione alla stampa 3D potrà avere per le generazioni future. Makerbot Academy ha mostrato la strada (sembra una vita fa ma non sono nemmeno passati sei mesi!) e molti hanno seguito. Recentemente sono emersi agli onori della cronaca i corsi estivi del MIT e la Solidoodle U. Anche Sharebot ha già da tempo un proprio programma accademico, la Sharebot Academy, per le scuole e le istituzioni italiane, ma la Kiwi-3D vuole essere qualcosa di un po’ diverso.
Mentre le stampanti 3D di Sharebot sono sempre state vendute assemblate, la Kiwi viene spedita solo come kit, per raggiungere coloro che vogliono apprendere le basi della stampa 3D. Con la Kiwi potranno farlo attraverso un prodotto che è stato sviluppato sfruttando l’esperienza che Sharebot ha accumulato in questi ultimi mesi ad altissima intensità. I Fablab aderenti al progetto potranno così vendere la macchina insieme a un corso per insegnare ai loro iscritti esattamente come metterla insieme.
Compatibile solo con il PLA per mantenere un’impostazione più green, la Kiwi-3D ha la scocca cassa in acciaio inox e la maggior parte delle opzioni (stampa diretta da SD card, cuscinetto a riciclo di sfere su tutti gli assi, piano di stampa regolabile, pannello LCD) della sua sorella maggiore, la NG, con un’area di stampa di 100 x 140 x 100 mm . Il pannello di controllo consente di controllare diversi aspetti come la velocità, la temperatura di estrusione, la velocità della ventola, il flow rate e consente di mettere in pausa e riavviare il processo di stampa.
Al momento hanno aderito al progetto Kiwi-3D sette Fablab da altrettante regioni italiane ma le possibilità abbondano. Recentemente abbiamo visitato la fabbrica di Sharebot a Nibionno un piccolissimo paese nelle colline a mezz’ora da Milano. L’intero team è entusiasta della nuova Kiwi-3D e di tutti i rencenti avvenimenti nel mondo della stampa 3D. Lavorano costantemente e il team italiano ha già raggiunto 23 persone e sta continuando a crescere, il che, in un momento in cui l’economia italiana è a pezzi e molti sono disoccupati, offre un raggio di speranza per la comunità locale e per l’intera economia regionale. Il tema di ricerca e sviluppo di Sharebot vuole assicurarsi che resti così a lungo.